Roma, sequestrarono bimbo per riavere la droga: il pugile Mirco Ricci ​condannato a 12 anni

Roma, sequestrarono bimbo per riavere la droga: il pugile Mirco Ricci condannato a 12 anni
Martedì 30 Ottobre 2018, 16:28 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 09:14
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Non un tentativo di estorsione con minacce ma un sequestro di persona a scopo di estorsione. Sentenza ribaltata in appello per Mirco Ricci, pugile professionista conosciuto come 'The Predator', e per la madre Palma Condemi, sotto processo per l'accusa di aver sequestrato un bambino di 9 anni per riavere indietro dalla madre una partita di droga da cinquemila euro.

Undici anni e dieci mesi di reclusione ciascuno sono stati loro inflitti dalla prima Corte d'assise d'appello di Roma, presieduta da Andrea Calabria con Giancarlo De Cataldo. In primo grado, madre e figlio erano stati condannati a quattro anni e mezzo di reclusione ciascuno per tentativo di estorsione con minacce. Oggi i giudici d'appello hanno ripristinato l'originaria imputazione (seppure assorbendo due capi d'imputazione), riconoscendo a entrambi gli imputati l'attenuante della lieve entità del fatto e le attenuanti generiche prevalenti sulla minorata difesa.

Nello stesso processo è stata confermata, invece, l'assoluzione già pronunciata in primo grado - con la formula "per non aver commesso il fatto" - per Francesca Ricci, sorella di Mirco, e Sonia Cataldi, zia del bambino. I fatti risalivano all'alba del 20 aprile 2016. Secondo l'accusa, Mirco Ricci - ex campione intercontinentale Wba e italiano dei mediomassimi - si era presentato a casa di una donna per riavere indietro una partita di droga. L'avrebbe colpita con un pugno alle costole e portato via il bambino. Poi la corsa in auto verso il nascondiglio, l'abitazione di un'amica in un residence in via di Val Cannuta, alla periferia ovest di Roma.

All'ennesima minaccia di morte la madre si era convinta a sporgere denuncia alla polizia.
Da quel momento erano partite ricerche e accertamenti telefonici, attività che si conclusero con l'individuazione di coloro che successivamente furono portati a processo. Una tesi accusatoria, questa, che non fu raccolta dai giudici dell'assise che mandarono assolti Francesca Ricci e Sonia Cataldi, circoscrivendo l'accusa in tentata estorsione e minacce per Mirco Ricci e per la madre Palma Condemi. Adesso il ribaltamento della decisione in sede di giudizio d'appello, con il ripristino dell'imputazione di sequestro di persona a scopo di estorsione, e la condanna del pugile e della madre a 11 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno.
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