Gaia, operata al cervello a 9 anni in Thailandia: la corsa per salvarla. Il malore in vacanza e la scoperta del tumore al cervello

In vacanza con i genitori, la bambina romana ha iniziato a stare male lo scorso martedì, per poi scoprire di avere un tumore alla testa

Gaia, la bambina romana operata al cervello a 9 anni in Thailandia: la Farnesina sta organizzando il rientro a Roma
Gaia, la bambina romana operata al cervello a 9 anni in Thailandia: la Farnesina sta organizzando il rientro a Roma
di Alessia Marani
Venerdì 22 Marzo 2024, 23:24 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:40
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La bambina si sente male in vacanza, sulle spiagge thailandesi. Quel mal di testa l’opprimeva già da un po’ di tempo, ma nulla che potesse fare pensare a un dramma. I genitori la portano d’urgenza al pronto soccorso locale, aspettano con ansia di capire che cosa sia successo alla loro piccola ma la scoperta, dopo che i sanitari effettuano una Tac, è tremenda: la bimba, dieci anni ancora da compiere, è malata gravemente. Il referto lascia pochi spazi per i dubbi. Attraverso l’esame diagnostico viene evidenziata una massa tumorale nel cervello. Dalla felicità dei giorni di riposo tanto attesi, la famiglia romana precipita in pochi istanti nel peggiore degli incubi. Bisogna operarla d’urgenza. «Siamo disperati», fa sapere la mamma in Italia.

Bambina romana si sente male sull'aereo, operata in Thailandia per un tumore alla testa: la famiglia cerca di riportarla in Italia

Le richieste d'aiuto

Subito scatta la richiesta di aiuto che rimbalza dal Paese del Sud-est asiatico fin nella Capitale.

Il nonno di Gaia (è un nome di fantasia) si attiva subito. È il primo a contattare la Farnesina nel giorno della Festa del papà, il 19 marzo e il ministro degli esteri Antonio Tajani e il suo staff si mettono immediatamente in moto per assistere i connazionali in Thailandia da appena un paio di giorni e con l’altra figlia, ancora più piccola, al seguito. Non si sono mosse solo le istituzioni ma a prendere a cuore la vicenda, come raccontato dall’Adnkronos, è un’intera scuola, sotto la spinta degli amici di famiglia che cominciano in maniera informale a promuovere una raccolta fondi per sostenere i genitori di Gaia. L’assicurazione di viaggio, infatti, è attiva ma intanto bisogna anticipare il denaro per le spese mediche e le prime voci parlano della possibilità di dover noleggiare un aereo privato per il ritorno. Il gesto nasce spontaneamente e i primi a stupirsi sono proprio il papà e la mamma di Gaia che fanno sapere di non avere chiesto soldi. 

L'appello

Intanto, la bambina ha già subito un’operazione in Thailandia e aspetta di poter rientrare a casa ed essere presa in carico da una struttura adeguata e in grado di assicurarle la migliore assistenza oncologica. Tutto inizia il 19 marzo, appunto. L’appello del nonno è disperato: «Gaia, la nostra nipotina è in vacanza in Thailandia, l’hanno portata in ospedale e la notizia è terribile perché ha un tumore al cervello. Non ci sono voli diretti, ci serve aiuto». Ma la piccola non è comunque in condizioni di affrontare un lungo viaggio, oltretutto in aereo. I medici non lo permettono, anzi lo sconsigliano nella maniera più assoluta. Dall’ospedale di Patong con l’aiuto dell’ambasciata italiana a Bangkok la piccola viene portata al Phuket Hospital dove viene affidata a una équipe specializzata. Il 20 marzo viene sottoposta a un intervento di drenaggio dell’idrocefalo. L’operazione, ritenuta urgente prima di qualsiasi altra terapia oncologica, ha buon esito. La piccola in serata aveva già ripreso conoscenza, reagendo e facendo ben sperare.

Il rientro

Ora la Farnesina è in contatto con la madre della bambina sul posto e con il medico di Milano a cui la famiglia si è rivolta per garantire loro, passo dopo passo, la necessaria assistenza. Al momento si attende dal team medico thailandese una possibile data per la dimissione dall’ospedale: quando i medici confermeranno che Gaia potrà sostenere il viaggio, ossia che la piccola paziente sia “fit to fly”, verrà organizzato il rientro in Italia. L’ipotesi è quella di utilizzare un volo di linea con una apposita assistenza sanitaria. Ma quando Gaia ritornerà in Italia dovrà già avere un ricovero con una terapia assegnata. Si stanno valutando le strutture idonee e con disponibilità, a Milano, ma anche al Bambino Gesù di Roma. 

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