Al 18 dicembre le cartelle esattoriali inviate nelle case dei napoletani - cioè a coloro che non sono in regola con i pagamenti Tari, Imu e contravvenzioni al Codice della strada - erano 320mila entro fine anno saranno 350mila. “Napoli obiettivo valore”, la società alla quale si è affidato il Comune guidato dal sindaco Gaetano Manfredi per la riscossione coattiva, si è messa in moto e sono stati incassati più o meno già 4 milioni, di cui 2,5 rateizzati.
Briciole rispetto a un non riscosso ultradecennale - per la Tari ammonta a 770 milioni e le multe 880 - e arriva a toccare la stratosferica cifra di 1,7 miliardi. Resta tuttavia un segnale importante che nel giro di appena due mesi c’è chi ha iniziato a pagare: «Perché a Napoli non c’è un fattore genetico, quando la gente percepisce che il debito è giusto paga» racconta Luca Bianchi numero uno della società di riscossione e direttore dello Svimez.
Temi che non sfuggono a Bianchi: «Stiamo cercando di spiegare ai napoletani tutte le possibilità che hanno per pagare vale a dire la rateizzazione. Dal punto di vista dell’attività il nostro obiettivo è essere tempestivi, trasparenti e offrire tutte le spiegazioni possibili ai cittadini». È chiaro che la partita non si gioca solo con i “piccoli” ma soprattutto con i grandi evasori ed elusori. È da li che si faranno i numeri importanti ed è da quel punto di partenza che si potrà allargare la base imponibile per non far pagare di più a chi paga già, ma far sì che tutti paghino il giusto. E le percentuali di riscossione raccontano che c’è spazio per centrare gli obiettivi che Comune e Società si sono posti in un percorso che è decennale. Vale a dire a partire dal 2025 recuperare una media di circa 70 milioni l’anno. E in prospettiva abbassare alcune gabelle come quella dei rifiuti, appunto la Tari.
Una autentica sfida se si considera che per la Tari l’evasione e l’elusione è al 60%, per le multe al 70%. Chi sono i grandi evasori e come si possono individuare? Usando nuove tecnologie, banche dati incrociate e andando a pizzicare chi al fisco non risulta proprio perché mai nessuno è andato a cercarlo. Al momento sono almeno 10mila i cosiddetti “fantasmi” quelli sconosciuti al fisco e anche questo un dato che deve far riflettere
A Napoli la povertà è in crescita e quindi pagare la Tari, le multe e l’Imu in molti casi è davvero impossibile. Che fare di fronte a questa evidenza? La rateizzazione è uno degli strumenti più utili per centrare l’obiettivo du aumentare le entrate da tasse. La Società di riscossione sta mettendo in campo i regolamenti del Comune che però vanno uniformati, nel senso che serve un solo modello di rateizzazione e il migliore sembra essere quello della Tari recentemente riformato dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta con i preziosi emendamenti del Consiglio comunale. Con questo regolamento si possono rateizzare anche le multe mentre per l’Umu il percorso è diverso. Il modello Tari consente di rateizzare cifre da 100 fino a 80mila euro. L’importo della singola rata non può essere inferiore ai 50 euro. Stiamo parlando sempre di riscossione coattiva già in fase di accertamento. L’idea è quella di mettere a disposizione dei cittadini uno strumento flessibile per il pagamento delle tasse. Per esempio, la Tari è già possibile pagarla in 4 tranche ma ce chi lo stesso non ce la fa. E per questo motivo si sta studiano il modo di dare la possibilità ai cittadini di una dilazione più lunga. Del resto in tanti aspettano l’accertamento per pagare proprio perché c’è possibilità di rateizzare a lungo termine.