«Teatricontroesclusione», la terapia va in scena

«Teatricontroesclusione», la terapia va in scena
di Emanuela Sorrentino
Domenica 20 Gennaio 2019, 17:28
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Il teatro come terapia. È il senso della decima edizione del progetto Teatricontroesclusione svolto in diversicentri culturali e istituti campani. Il progetto, cofinanziato dalla Regione, si è svolto a Napoli e nella provincia di Salerno (Ascea, Stella Cilento, Caselle in Pittari) ed è stato aperto dalla conferenza di presentazione “Il teatro come cura della normalità”, curata dallo psicologo Giuseppe Errico, direttore scientifico dell’associazione Agenzia Arcipelago onlus. Sono stati attuati  cinque incontri preliminari e promozionali con i giovani protagonisti dell’iniziativa, i registi e gli operatori, coinvolgendo diverse associazioni di vontariato (Movimento Famiglie di Vico Equense, cooperativa sociale Labor Limae, associazione La città adattabile-Napoli per l’autismo, Associazione Vola e Aiserv di Napoli).

Tra le attività realizzate il laboratorio teatrale “Maschere, burattini e mascheramenti” e tre spettacoli messi in scena dai ragazzi impegnati nei centri: “Tante fiabe per Pulcinella”di e con Roberto Vernetti, presso il Social Club dell’Asl Napoli 1, davanti ad un pubblico di genitori di ragazzi autistici; l’iniziativa musicale presso Palazzo Ricci ad Ascea “Fabrizio D’Andrè e i temi dell’amore” a cura dell’attrice e cantante Giovanna Pellegrino; la conferenza attiva “Teatricontroesclusione” a cura di Giuseppe Errico nela sede dell’associazione Movimento Famiglie a Vico Equense.

«Da qualche tempo il sociale, la cura e la psicologia – afferma Errico – sono chiamate a confrontarsi con l’arte teatrale, con problemi sicuramente nuovi rispetto alle persone disagiate, come se fossero stati precipitate dai loro presupposti teorici e operazionali». «Teatricontroesclusione – gli fa eco Angela La Torre, presidente dell’associazione promotrice Agenzia Arcipelago onlus - si collega e sviluppa percorsi artistici in rete con altri enti, punta ad una ridefinizione dei confini tra teatro integrato e vita, orientandosi principalmente verso due direzioni complementari: il teatro sociale e delle diversità e il teatro della cura».
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