Universiadi a Napoli, l'ombra del rinvio. E De Luca: «Non è una tragedia»

Universiadi a Napoli, l'ombra del rinvio. E De Luca: «Non è una tragedia»
di Fulvio Scarlata
Giovedì 5 Luglio 2018, 07:30 - Ultimo agg. 13:45
3 Minuti di Lettura
Tutto nelle mani della Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari. Perché tocca al presidente dell'organismo, il russo Oleg Matytsin, avallare le richieste italiane: diminuire di mille unità il numero degli atleti o rimandare di un anno le Universiadi, come richiesto dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ipotesi non osteggiata da De Luca: «Uno slittamento non è una tragedia». «Per noi è prioritario fare le Universiadi - dice invece Luigi de Magistris - sono soddisfatto perché nel vertice di Roma è stata scartata ogni ipotesi di annullamento, rinvio o slittamento».

Il giorno dopo il vertice di Roma, rimangono molte incertezze. Perché la questione non è solo e non è tanto italiana. Tocca infatti alla Fisu prendere le decisioni fondamentali per le Universiadi su due punti. Primo, la riduzione di mille atleti a Napoli 2019: eliminando i quattro sport non obbligatori (vela, tiro a segno, tiro a volo e rugby a sette) si lasciano a casa 600 atleti, e non bastano. L'altro punto è allestire il villaggio olimpico sulle navi da crociera per soli 6200 universitari. Il direttivo della Fisu, però, ha già approvato l'insediamento delle casette alla Mostra d'Oltremare. Ora bisogna portare un progetto definitivo sul villaggio sulle navi da far ratificare alla federazione internazionale.
 
Per questo il Coni è gelido sulla svolta delle navi da crociera. Malagò aveva anche proposto, martedì, di fare slittare la manifestazione di un anno. «Non è una tragedia pur di farle in maniera dignitosa - dice De Luca - È una valutazione tutta interna all'autorità sportiva, il 13 si farà la verifica definitiva». Il governatore precisa, però, che «i finanziamenti della Regione per ristrutturare gli impianti sportivi rimangono intatti e quindi si faranno i lavori anche al San Paolo». Per il villaggio olimpico la posizione è chiara: «Noi siamo contro la devastazione di Mostra d'Oltremare, non accetterò mai che lì si faccia un campo rom. La Regione investe 170 milioni di euro, se altre istituzioni si vogliono sostituire a noi, cacciano 170 milioni e si prendono in mano tutto. In cabina di regia però si è deciso di puntare sulle navi da crociera, se rimangono altri duemila atleti da ospitare altrove, troviamo sicuramente 5mila metri quadrati di area asfaltata per fare questo piccolo villaggio».

Contrario ad ogni ipotesi di slittamento, invece, de Magistris. «Il vertice di Roma è stato soddisfacente - dice il sindaco - perché le ipotesi sul tavolo erano annullamento dell'evento, il rinvio o lo slittamento. Invece si è deciso che le Universiadi si possono e si devono fare perché non ci sono problemi insormontabili, il che per noi è prioritario». Sul villaggio olimpico nessuna barricata: «Il Comune, con il commissario e la Fisu, ne hanno proposto la realizzazione nella Mostra. Prendiamo atto che la Regione punta sulle navi da crociera. Se si trovano, bene, o rimane il progetto della Mostra che è un progetto solido. Se qualcuno si opporrà a questa soluzione si prende la responsabilità di far saltare le Universiadi. Ma credo che alla fine si trova una mediazione che possa contemperare tutte le esigenze».

«Con il ritorno delle navi per gli atleti siamo alle disastriadi - è salace Armando Cesaro, Forza Italia - Meglio far slittare l'evento: è una figuraccia internazionale colpa di De Luca e de Magistris, ma potremmo realizzare una grande manifestazione internazionale allestendo un villaggio degli atleti sul litorale domitio o con la ristrutturazione del Real Albergo dei Poveri come abbiamo già proposto». «Visto che il problema è la localizzazione del villaggio degli atleti - è invece la posizione di Francesco Emilio Borrelli, Verdi - si potrebbe trovare una sistemazione unica nella Caserma Boscariello di Miano dove potrebbero essere sistemate, in tempi rapidi, le case prefabbricate che poi sarebbero rimosse alla fine delle Universiadi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA