Insulti a de Magistris, l'ira di Bonavitacola: «Strategia contro il nostro lavoro»

Insulti a de Magistris, l'ira di Bonavitacola: «Strategia contro il nostro lavoro»
di Adolfo Pappalardo
Domenica 20 Maggio 2018, 08:30 - Ultimo agg. 12:36
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Per palazzo Santa Lucia c'è dell'altro dietro: viene evocata addirittura una «strategia della provocazione» e si annuncia per questo un esposto all'autorità giudiziaria. La vicenda è nota: due giorni fa salta fuori una registrazione di una conversazione tra il governatore De Luca ed alcuni Lsu che chiedono di essere stabilizzati. Si vedono a margine di un incontro presso la sede della Municipalità di Secondigliano. Non è un incontro riservato, ci sono parecchie persone, e quell'audio-video finito nel fuoco delle polemiche può essere stato registrato da chiunque. E dopo qualche giorno viene pubblicato. Creando un pandemonio. Perché alla richiesta di una stabilizzazione dei lavoratori De Luca non si contiene ed esplode: «Il Comune di Napoli scarica tutto sulla Regione, questo dice semplicemente: andate alla Regione e pagateli. E questo è il Comune? Voi li dovete stringere nella sala del Comune, li dovete sequestrare». E agli Lsu che dicono come sia stato il sindaco ad indirizzarli a Palazzo Santa Lucia, attacca ancor più feroce senza sapere di essere ripreso: «Il sindaco? Ma che dice, è un mentitore nato, ma come si può immaginare gli Lsu che lavorano al Comune di Napoli li deve pagare la Regione. Lo dovete sequestrare, gli dovete sputare in faccia. È un mentitore nato, piglia e scarica sulla Regione».
 

E' il culmine, il picco massimo di uno scontro tra governatore e sindaco che va avanti da giorni. E, anzi, appena il giorno prima, durante un incontro in un circolo pd alla presenza dei giornalisti, l'ex sindaco di Salerno, era stato altrettanto duro: «Ormai gli amministratori del Comune di Napoli hanno fatto del non avere un euro e di essere pieni di debiti una medaglia al valore. Ma se non puoi fare niente, se non hai i soldi, vavatten'». Mai nominato il sindaco, mai citato ma è inutile girarci attorno: il bersaglio di De Luca è e rimane de Magistris.
 
Ma per palazzo Santa Lucia gli audio carpiti fanno parte di una «provocazione» orchestrata ad arte. Si parla di un pressing con oscuri mandanti contro la Regione per screditare il lavoro svolto. «Le provocazioni finiscono per far evitare il confronto che sorge spontaneo fra i risultati del governo regionale e le nullità amministrative di chi sa solo lamentarsi del destino avverso. Queste ripetute e gravissime provocazioni si pongono al di fuori di qualsiasi dialettica politica, anche aspra», spiega il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola. Che smorza i toni usati da De Luca: «Non è la prima volta che il Presidente della Regione si esprime con linguaggio popolare quando parla con il popolo, e con lo stile di Kant quando parla con i filosofi. Peraltro, stando al merito delle affermazioni fatte, si tratta solo della ripetizione di concetti già espressi pubblicamente più volte. La verità vincerà sulle miserabili e ripetute provocazioni, che non riusciranno a nascondere i grandi risultati della nostra azione nel governo della Regione».

Ma le giustificazioni non sopiscono lo scontro. Anzi.

«Negli ultimi dieci giorni abbiamo subito attacchi di una violenza inaudita, si è passati dai complimenti di de Laurentis, ai cialtroni, ai sequestri e agli sputi di De Luca. Il tutto poi condito da una certa stampa che non aiuta e non fa chiarezza. Mi domando che senso ha tutto questo......... cosa rende questi uomini così aggressivi nei confronti di chi lavora esclusivamente per il bene della nostra amata Napoli», dice Ciro Borriello, assessore al Patrimonio del Comune di Napoli.

Da Liberi e Uguali invece arriva una reprimenda durissima. «Le parole del presidente De Luca nei riguardi del sindaco di Napoli sono gravi e inammissibili. Sequestratelo e sputategli in faccia sono parole che incitano alla violenza ed è inaccettabile che a pronunciarle, in pubblico o in privato, sia un uomo delle istituzioni. Il linguaggio di De Luca è ancora più pericoloso in una realtà in cui le tensioni sociali sono fortissime», dichiara l'europarlamentare napoletano di Liberi e Uguali Massimo Paolucci. Che aggiunge: «Come è noto, non sono un tifoso di de Magistris, e in questi anni non ho lesinato al nostro primo cittadino critiche e proposte alternative alle sue scelte. Ho denunciato contestazioni e manifestazioni violente difese o teleguidate da Palazzo San Giacomo. Ma davvero ci si illude di costruire un'alternativa al sindaco di Napoli con queste modalità? Il Pd non ha nulla da dire?», attacca l'ex esponente democrat. Ma ce l'ha più con il suo ex partito che con il governatore. E comunque il Pd, il partito di de Luca, sull'argomento da due giorni si è chiuso in un imbarazzato silenzio.
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