Che i rapporti tra i due non fossero buoni (per usare un eufemismo) era risaputo; che l'odio fosse così viscerale no. Quest'audio che il Mattino.it pubblica in esclusiva, però, sgombra il campo da ogni dubbio.
È martedì 15 maggio, il governatore della Campania Vincenzo De Luca incontra i cittadini della VII Municipalità nella sede di Secondigliano. Qualche lavoratore Rsu lo avvicina ricordando una richiesta d'incontro fatta nei mesi scorsi, De Luca abbozza e ascolta le loro ragioni: sono Lsu del Comune di Napoli e chiedono di essere stabilizzati. La materia è di competenza comunale e il governatore spiega - a modo suo - che non è alla sua porta che devono bussare: «Il Comune di Napoli scarica tutto sulla Regione, che ca**o c'entra la Regione?».
Comincia lo show. Il governatore non cita mai de Magistris, ma il riferimento al sindaco di Napoli è chiarissimo: «Questo è un mentitore nato, piglia e scarica sulla Regione, ma come ca**o si può immaginare che la Regione debba occuparsi degli Lsu che lavorano al Comune di Napoli? Ma non è possibile. Voi li dovete stringere nella sala del Comune, li dovete sequestrare, gli dovete sputare in faccia». E ancora, sempre senza citare de Magistris: «Gliel'ho detto nell'ultima dichiarazione ieri, il fatto che non tiene soldi è diventato un titolo di merito, ma tu sei una chiavica!, ma queste sono cose da pazzi».
È una furia il governatore: «Io vi voglio spiegare, è assurdo, ma come posso io caricarmi tutti gli Lsu della Regione, ma come li pago? Voi dovete andare dal vostro datore di lavoro e gli dovete dire: senti, non mi devi rompere il ca**o, io lavoro e tu mi devi stabilizzare. Con i soldi tuoi. E che sia chiaro: appena parla della Regione, voi tappategli la bocca, perché è un modo per menare il can per l'aia, per farvi fessi».
Il video, com'era prevedibile, fa il giro del web, l'indignazione corre sui social e, proprio sui social, De Luca prova a gettare acqua sul fuoco: «Ancora una volta viene diffuso un audio, dopo averlo tenuto in caldo per tre giorni, relativo a una conversazione privata, nel chiuso di una stanza, nel quale non c'è alcun riferimento a persone fisiche.