Elezioni europee 2024, scontro nel Pd: «Basta nomi catapultati»

Pina Picierno guida la rivolta delle donne: «Il Pd s'è tenuto in piedi grazie alla forza di tutti i militanti»

Pina Picierno con Stefano Bonaccini
Pina Picierno con Stefano Bonaccini
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 29 Marzo 2024, 11:00 - Ultimo agg. 18:15
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Di mezzo ci sono le feste pasquali e due settimane di tempo per sciogliere il nodo delle liste dem per le Europee. A ratificare (e votare) i nomi, infatti, deve essere la direzione nazionale del partito, tra il 15 e il 18 aprile. Esattamente 10 giorni prima della scadenza del 28 aprile. In mezzo giorni di trattative per cucire strappi e crepe. Oddio quando ci sono liste di mezzo è sempre così ma stavolta la frattura sembra essere più marcata. Per la scelta della segretaria Elly Schlein di inserire in testa di lista nomi della società civile e correre lei stessa in terza posizione. Schema valido in tutte le circoscrizioni, tranne quella delle isole dove la segretaria nazionale sarebbe in cima. «In pratica ci sarebbero due capolista: una cosa del genere non si è mai vista», ragiona un dirigente dem di area Bonaccini. «La segretaria Schlein ha scelto di correre per trainare voti al partito. E non andrà a Bruxelles lasciando libero il posto», dice all'opposto una fedelissima della segretaria.

Eccolo il nodo, il solco vero che, ieri mattina, hanno iniziato ad affrontare Bonaccini e la Schlein in un vertice di un paio d'ore. «Incontro positivo, al lavoro insieme su elezioni europee, regionali e amministrative», è la nota (stringata) concordata tra i due per la stampa che significa solo come non si sia preso tempo.

Tutto fermo all'altro ieri con il rischio che nel Pd qualcuno si possa tirare fuori dalla corsa. A cominciare proprio da Bonaccini (governatore dell'Emilia e presidente del partito) deciso anche a non scendere in campo se si dovesse trovare in seconda posizione e non in prima nella sua circoscrizione. E ora, qualcuno dei suoi, teme che il candidato alla segreteria possa contrattare la sua partita personale e non quella della sua area. Veleni che si aggiungono in queste ore, alla vigilia della composizione delle liste per ogni circoscrizione. Ed in ognuna, si ragiona, dal Nord al Sud gli eletti dem non saranno, in media, oltre 3-4. E se pure ci sono le preferenze da raccogliere, chi corre vorrebbe la rassicurazione di non trovarsi in posizione defilata. 

Il caso 

«La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po' scomposto, perché è arrivata prima sui giornali e poi negli studi televisivi. Io credo debba essere riportato su un binario politico, e lo dico da militante del partito: le discussioni si fanno nelle direzioni dove vengono avanzate proposte. Insomma, non siamo certo l'Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Pd si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano», dice ieri mattina a La7 Pina Picierno, vicepresidente uscente del Parlamento europeo che si ritrova fuori dal cappello di lista. E potrebbe così, clamorosamente, anche decidere di non essere della partita. In cima, infatti, c'è Lucia Annunziata, giornalista ed ex presidente Rai in quota indipendente, seguita da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci uscente e la Schlein appunto. E così l'europarlamentare casertana si ritroverebbe al quinto posto dopo Sandro Ruotolo, molto probabilmente.

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Problema simile anche nella circoscrizione Nord-Est che colpirebbe un'altra europarlamentare uscente come Irene Tenagli. «È un femminicidio politico delle candidate donne», dicono nelle chat (infuocate) le donne del Pd. «Scegliere solo donne esterne per guidare le nostre liste, combinata con la possibilità della candidatura della segreteria in tutte le circoscrizioni, andrà a detrimento delle tante donne del partito, pronte a fare questa battaglia in prima persona. Questa è una questione di partito, non è solo una questione delle donne», attacca la parlamentare Lia Quartapelle. Una mina, quelle donne, che ieri la Schlein ha provato a disinnescare riunendo i segretari regionali del Pd. A loro ha illustrato la cornice in cui intende lavorare sulle liste: un mix, racconta uno dei presenti, di civici in grado di allargare il perimetro dei consensi, nomi di peso del Pd, anche eurodeputati uscenti la cui esperienza va valorizzata e una volta chiusa la squadra, l'eventuale presenza della stessa segretaria. Poi nei prossimi giorni si entrerà nei dettagli, circoscrizione per circoscrizione. 

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