Scontro su inceneritori, Di Maio: «A qualcuno piacciono ancora, ma sono roba vintage»

Scontro su inceneritori, Di Maio: «A qualcuno piacciono ancora, ma sono roba vintage»
Lunedì 19 Novembre 2018, 10:59 - Ultimo agg. 17:41
4 Minuti di Lettura

«Credo che come sempre alla fine tutte le diversità di vedute nel governo si superano. Quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre va avanti. Ma oggi parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage ma sempre vintage rimane». Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio - in merito alle polemiche sui rifiuti in Campania - a Pomigliano d' Arco (Napoli) per la firma di un protocollo d' intesa per l' alternanza scuola-lavoro.
 



Il vicepremier Luigi Di Maio. «Credo - ha aggiunto Di Maio rispondendo ai cronisti sulla possibilità di convincere Salvini sull' inopportunità di fare gli inceneritori - che ci siamo già convinti tanto tempo fa perché abbiamo fatto un contratto di governo oltre sei mesi fa su questo». Di Maio ha sottolineato la necessità di puntare sulla raccolta differenziata in Campania: «Dobbiamo investire sulla differenziata - ha detto - perché si creano più posti di lavoro. Con la dfferenziata siamo al 50% e facendo una norma nella legge di bilancio in cui si dice che se produci meno immondizia paghi meno Tari vedrete che in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue. Inoltre - ha concluso - per fare un inceneritore non ci vuole un giorno ma anni e anni. Negli stessi anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato».
 
 


Il vicepremier Matteo Salvini. «I rifiuti ovunque significano ricchezza, energia e acqua calda - replica a distanza alle dichiarazioni di Di Maio a Pomigliano il vicepremier Matteo Salvini - A Copenaghen inaugureranno un inceneritore con una pista da sci e una parete da arrampicata, altrove sono musei. Se gestiti bene e controllati bene portano più salute e più economia. Quindi sicuramente la Lombardia non torna indietro, anzi l'obiettivo è che anche altre regioni italiane vadano avanti. Non voglio un Paese che torna indietro». 

Il presidente della commissione Industria del Senato. «Il contratto di Governo tra M5S e Lega in tema di rifiuti parla chiaro. Parla di "Modello Treviso", che ora guida il Veneto più virtuoso, e non di "Modello Brescia" (i 13 inceneritori lombardi con il più grande forno d'Europa quello di A2A) che frena anche le tantissime eccellenze lombarde. Parla di chiudere inceneritori e discariche. Non di realizzarne di nuovi», scrive in un post sul blog delle Stelle dal titolo "Il mondo è veneto, non bresciano", Gianni Girotto, presidente della commissione Industria del Senato, rilanciando un passaggio del contratto di governo.


LEGGI ANCHE Come funziona il "modello Treviso" 

«Una corretta e virtuosa applicazione dell'economia circolare, in linea con la gerarchia nella gestione dei rifiuti europea, comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi. A tal proposito il sistema di economia circolare di riferimento è quello oggi adottato dal servizio pubblico della provincia di Treviso, studiato in tutto il Mondo», è il passaggio del contratto di governo rilanciato dal blog. «In Veneto oggi, grazie ad un modello prevalentemente pubblico, che vede la raccolta porta a porta con tariffa puntuale come fulcro, oltre il 70% dei rifiuti urbani è differenziato e inviato a recupero di materia e compostaggio. Sono attivi 2 soli inceneritori piccoli e medi (quello di Padova 170mila tonnellate annue e quello di Schio 80mila tonnellate annue. Per avere i numeri quello di Acerra è da 725.000 tonnellate annue). In questi anni la Regione ha fermato quello di Verona-Cà del Bue e chiuso quello di Venezia. A Treviso ne sono stati cancellati 2, come spiega bene questo articolo che rilancia il 'Modello Trevisò nel contratto di Governo», scrive Girotto che ricorda: «Del resto era Zaia nel 2015 a tuonare contro lo 'Sblocca Italia' di Renzi «Abbiamo tre inceneritori e non ne costruiremo altri: siamo una Regione 'riciclona' e puntiamo dritti sul compostaggio». «Con il "Modello Treviso", grazie alla raccolta a domicilio portando l'Italia all'obiettivo minimo del 65% di differenziata (oggi siamo al 52%) realizzando impianti di riciclo, trattamento meccanico biologico, selezione, compostaggio si passerebbe subito da 51 a 17 inceneritori», conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA