Napoli, De Magistris: «C'è chi ha operato per farci andare in dissesto»

Napoli, De Magistris: «C'è chi ha operato per farci andare in dissesto»
Lunedì 19 Marzo 2018, 09:45 - Ultimo agg. 17:13
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«Gentiloni è stato leale» ma «Napoli e la sua gente devono sapere che scientificamente c'è chi ha operato per utilizzare il debito storico, illegittimo e ingiusto, per annientare la città, farci andare in dissesto e fermare la rivoluzione napoletana».

Lo scrive su Facebook in un lungo post il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, spiegando che tra Governo e Comune «mancano solo gli ultimi adempimenti burocratici e la formalizzazione dell'accordo» sul debito Cr8 risalente agli anni post terremoto dell'80. Sull'azione di «chi ha operato per farci andare in dissesto» de Magistris spiega: «Ho le prove e quindi non taccio. 'Io sò, avrebbe detto Pasolini. Non hanno raggiunto l'obiettivo perché non abbiamo mai smesso di difenderci e combattere per la città ed il suo popolo».

L'eliminazione del pignoramento, aggiunge, «evita il crollo sociale ed economico della città, ma non basta: la Corte dei Conti, infatti, infligge al Comune di Napoli una sfilza di pesantissime sanzioni, a decorrere dal 2019, tra cui quella di pagare un uguale importo per il debito non pagato.
Quindi dovremmo dare allo Stato circa 150 milioni di euro per i debiti che lo Stato non ha pagato in tempo. Siamo i danneggiati e le vittime ma paghiamo come se fossimo i colpevoli. La più feroce delle ingiustizie».  Il 14 aprile in piazza Municipio si terrà una manifestazione indetta proprio dal Comune: i manifestanti saranno accolti dallo striscione «No al debito ingiusto, Napoli libera» affisso su Palazzo San Giacomo, anticipa de Magistris. «Da Piazza Municipio - conclude - verrà dato un mandato popolare forte ad un'ampia delegazione, che mi candido a guidare, che si recherà nella settimana successiva a Roma per incontrare deputati e senatori di tutti i gruppi politici affinché si mettano in campo immediatamente tutte le azioni per fermare il veleno sociale del debito illegale. Governo e Parlamento hanno gli strumenti per intervenire e lo dovranno fare».
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