«Sostenere il Teatro San Carlo è un dovere dei privati»

«Sostenere il Teatro San Carlo è un dovere dei privati»
di Donatella Longobardi
Mercoledì 2 Gennaio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:57
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Tutti possono aiutare il San Carlo anche con somme non eclatanti. Si può devolvere al teatro il 5 per Mille di una normale dichiarazione dei redditi o sottoscrivere abbonamenti con Carte Oro e Platino (da 800 a 5000 euro in cambio di benefit e vantaggi fiscali). «Ma una svolta fondamentale in questo campo per incentivare le donazioni dei privati l'ha impressa l'Art Bonus con sgravi fiscali del sessantacinque per cento», spiega Emmanuela Spedaliere, direttore Affari istituzionali e marketing del Lirico. All'indomani dell'annuncio della Camera di Commercio di ritirare il sostegno al San Carlo e dell'invito della sovrintendente Purchia al presidente dell'ente camerale Ciro Fiola a visitare il teatro per capire meglio come funziona la macchina produttiva e culturale, il dibattito è aperto.
 
«Credo sia fondamentale investire in cultura, restituire alla società quel che si è avuto grazie al successo con il lavoro», dice Gianfranco D'Amato, amministratore delegato di Seda International Packaging Group. È stato lui, circa un anno fa, a lanciare l'iniziativa di una cordata di imprenditori per sostenere il San Carlo. Un po' come fanno, con le debite proporzioni, gli industriali milanesi per La Scala. Ognuno s'è impegnato a versare 50mila euro l'anno per tre anni. Alle prime otto aziende che hanno aderito all'idea (Aedifica / Brin 69 Srl, Ferrarelle Spa, SIAP Srl, Getra Spa, TEMI Spa per GLS, Isaia Spa, Laminazione Sottile Spa) se ne è aggiunta recentemente una nona, con l'ingresso nel gruppo del cavaliere del lavoro Costanzo Jannotti Pecci. «Ma il progetto è aperto, speriamo di avere nuove adesioni. E' la prima volta che come imprenditori ci si mette insieme in nome della cultura e si fa squadra nell'ambito delle proprie possibilità, non si guarda solo al proprio tornaconto», insiste D'Amato convinto che la cultura sia «una leva fondamentale per lo sviluppo della città».

Una città che se ha il San Carlo come bandiera, ha mille altre realtà importanti che pure, a suo parere, andrebbero sostenute. «Penso al Museo Archeologico, a Capodimonte - aggiunge D'Amato -. Non è detto che lo Stato debba far tutto, è giusto che chi può contribuisca, la cultura arricchisce la società, è un volano di sviluppo sociale ed economico».

In tal senso dunque sono stati varati una serie di progetti sostenuti dalla cordata per avvicinare i giovani all'opera e per laboratori di formazione. Questi progetti si aggiungono al Concerto d'Imprese la più importante delle iniziative sostenute dalla cordata che nella prossima stagione dovrebbe finanziare la tappa napoletana della tournée di Riccardo Muti con la Chicago Symphony, la sua grande orchestra americana. Nella stagione in corso, invece, il progetto sostiene il ritorno a Napoli di Valery Gergiev con l'Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e il recital di Cecilia Bartoli, che nonostante una lunga carriera nei più prestigiosi teatri di tutto il mondo, non ha mai cantato al San Carlo. Al giovane pianista Lorenzo Pone, che terrà un concerto il 6 ottobre, è stata invece garantita una borsa di studio al Royal College of Music di Londra. Lo stesso gruppo di imprenditori del Concerto d'Imprese ha aiutato anche la tournée dello scorso luglio a Pechino del corpo di ballo al NCPA (Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo), dove i napoletani hanno ottenuto un grande successo con Cenerentola nella versione firmata dal direttore della compagnia, Giuseppe Picone.

«Ma oggi i privati, anche se non intervengono direttamente come soci fondatori, ci sostengono come sponsor in tantissime attività oltre che fornendo materiali e servizi», spiega la Spedaliere. Un mecenate francese, Philippe Foriel-Destezet, grande appassionato di musica, ha sostenuto il foundraising lanciato per il restauro dello storico sipario del Mancinelli, Il parnaso. L'azienda Isaia ha offerto ad esempio una donazione per l'acquisto delle nuove sedie da collocare all'interno della buca d'orchestra, l'Unione Industriali ha regalato le nuove sedie per il Palco Reale, la Hebanon e la Acro Texture hanno garantito la rifazione di divani e divanetti nei palchi e nei corridoi. Ultima dell'elenco di aziende che si affiancano al teatro, Liu Jo uomo ha realizzato le nuove divise per il corpo di ballo con il logo del teatro in bordeaux ispirato al colore delle poltrone e del sipario mentre Benigno ha offerto le calzature. Tra gli sponsor anche Metropolitana, Leonardo, Garofalo e la Bmw di M.Car che ha garantito una partnership per tutto l'anno 2019 con il versamento di 80mila euro, in cambio una auto di lusso fa bella mostra nell'Opera Cafè Scaturchio, nei locali sotto la sala che affacciano su piazza Trieste e Trento.
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