Napoli, vive da sola in casa senza luce e con poco cibo: «Chiedo di essere accolta e aiutata»

Napoli, vive da sola in casa senza luce e con poco cibo: «Chiedo di essere accolta e aiutata»
di Oscar De Simone
Martedì 15 Gennaio 2019, 13:30
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Solitudine, incuria ed abbandono. Questi gli elementi di una storia incredibile e sconvolgente. La storia di Clara, una 90enne che da tempo vive da sola ed in una casa senza luce e senza riscaldamenti. Entrando nel suo appartamento, si ha quasi la sensazione che il tempo si sia bloccato. Fermo in una dimensione alternativa che dista anni luce dalla nostra realtà. Eppure quella casa fredda e buia è al centro di uno dei quartieri più popolari della città. Si trova a Fuorigrotta, all’ultimo piano di una palazzina di edilizia popolare che affaccia sullo stadio San Paolo.
 


L’appartamento è immerso nell’oscurità e nel gelo, da cui Clara si ripara con scialli, cappelli e coperte di lana. Non ha parenti stretti, a parte un fratello anziano e distante da lei. Non ha marito ne figli e vive della sola pensione sociale. Seicento euro al mese che non bastano per pagare tutte le utenze e per provvedere al cibo.

Mangia poco e quello che capita, perché – le sue patologie – non le consentono di scendere frequentemente di casa. La sua storia ha iniziato a fare il giro dei social quando da una barella del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, ha chiesto di rimanere in corsia dove almeno avrebbe avuto un pasto caldo ogni sera.

«Io non volevo tornare a casa» ci racconta, «perché in ospedale potevo mangiare un brodo caldo e restare al sicuro. Non ho la luce da mesi e la sera vivo nel buio totale. Apro la porta d’ingresso solo per sfruttare la luce del pianerottolo e ogni tanto accendo qualche candela. Non riesco ad andare a fare la spesa perché vivo all’ultimo piano e non ho e chiavi dell’ascensore. Ma la cosa che mi fa più soffrire è la solitudine. Nessuno pensa alla mia condizione e nessuno mi aiuta. Tutti sono chiusi all’interno delle proprie case, come se qui non ci fosse nessuno. Chiedo solo di essere accolta e curata da qualcuno che capisca in che condizioni vivo».
 
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