Cardarelli, ecco i marcatempo antifurbi: via al controllo delle impronte

Cardarelli, ecco i marcatempo antifurbi: via al controllo delle impronte
di Ettore Mautone
Venerdì 19 Gennaio 2018, 08:52 - Ultimo agg. 14:51
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Cardarelli, controlli delle presenze in corsia: giro di vite del manager. Sono stati montati nei giorni scorsi in tutto l'ospedale i nuovi marcatempo a impronte digitali. L'obiettivo è sbarrare il passo ad abusi o comportamenti illeciti nell'organizzazione dei turni del personale. «Dalla prossima settimana inizierà il lavoro di allestimento dei server informatici centralizzati - spiega il manager Ciro Verdoliva - e il rifacimento di tutti i cartellini personali. Quindi si procederà con la fase di raccolta delle impronte digitali per poi partire con i collaudi. Dagli inizi di marzo saremo pronti con il nuovo sistema che manderà definitivamente in soffitta la tradizionale strisciata con l'attuale badge magnetico».

Dopo il sì del Garante della privacy, incassato nello scorso ottobre dalla direzione strategica, viene dunque sostanzialmente rispettato il ruolino di marcia che prevedeva appunto il via ai nuovi dispositivi entro questo mese. L'istruttoria per giungere all'allestimento dei nuovi marcatempo al Cardarelli è durata circa un anno.
 
A febbraio del 2017 fu il governatore Vincenzo De Luca a suggerire ai manager di Asl e ospedali di assumere una linea di rigore all'indomani della maxi-inchiesta dell'autorità giudiziaria sull'assenteismo al Loreto mare. Tra le soluzioni prospettate vi era appunto l'estensione, a tutte le strutture sanitarie e ospedaliere della Campania, del sistema di rilevamento delle impronte digitali, da concordare d'intesa con l'autorità garante della privacy. Un sistema peraltro già autorizzato ed adottato due anni fa al Ruggi di Salerno». «C'è ancora da fare un ultimo passaggio con i sindacati - aggiunge Verdoliva - a cui abbiamo già spiegato che ogni rilievo sulla raccolta e deposito di dati sensibili come le impronte è confinato al tesserino di cui saremo forniti tutti». L'azienda, in base alle disposizioni del Garante, dovrà in effetti fornire ai dipendenti un'esaustiva informativa specificando il tipo di dati rilevati, la finalità, i sistemi di utilizzo, le modalità di trattamento, compresi i tempi di conservazione e le misure di sicurezza adottate per evitare che i dati sensibili siano accessibili da parte di soggetti terzi non autorizzati. «L'obiettivo principale dell'installazione del sistema di rilevazioni - ha spiegato il Garante nell'autorizzazione fornita - non è accertare la prestazione lavorativa del singolo dipendente ma garantire che ogni lavoratore registri l'inizio della prestazione lavorativa solo per se stesso e non anche per altri colleghi che non siano presenti sul luogo di lavoro». Nel supplemento di istruttoria richiesto dal Garante della privacy, è stato rievocato un episodio denunciato alla Polizia nel 2015 riguardo ad anomalie sull'orario di lavoro di vari addetti al centralino.

Un sistema di rilevamento delle presenze, quello in fase di montaggio al Cardarelli, che comunque i sindacati a più riprese hanno bollato come «un odioso sistema che si configura come un attacco alla professionalità dei camici bianchi quasi fossero la pietra dello scandalo della sanità e non rappresentassero invece un vero baluardo capace di far andare avanti l'ospedale seppure tra mille difficoltà». Nodi che starà ora alla dirigenza del Cardarelli sciogliere per evitare che si vada allo sconto. «Non c'è alcun intento punitivo o persecutorio - conclude Verdoliva - ma solo l'adozione di una linea di rigore che non intende ledere in alcun modo la serietà e abnegazione che tutti, io per primo, riconosciamo ai dipendenti di questo grande ospedale che danno l'anima anche in condizioni rese difficili da carenze che stiamo affrontando e risolvendo».
 

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