Sisma, la nuova sfida di Ischia:
«Terzo condono, rientri tutta l'isola»

Sisma, la nuova sfida di Ischia: «Terzo condono, rientri tutta l'isola»
di Ciro Cenatiempo
Venerdì 21 Settembre 2018, 11:28
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Il terzo condono, una volta riconosciuto per i Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, non può non valere anche per gli altre tre Comuni dell'isola verde che appartengono a un territorio omogeneo: pertanto, non può esserci una discriminazione in tal senso. Fanno sentire di nuovo la propria voce i sindaci che si sentono esclusi dalle misure del governo per il dopo terremoto. Era accaduto dopo la diffusione della prima bozza di testo nei giorni scorsi; e si ritrovano in posizione analoga dopo l'ultima settimana convulsa e incerta durante la quale la fibrillazione e la preoccupazione per una paventata «ricostruzione impossibile» sembrava aver stretto all'angolo anche le aspettative dei residenti della zona rossa. Le indiscrezioni si sono inseguite troppo a lungo, in un tira e molla che ha lasciato scorie e polemiche. Ora che si fa avanti l'ultima bozza di decreto legge sulle disposizioni urgenti per la città di Genova e le altre emergenze, il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso la bolla come clamorosamente insufficiente, proprio in relazione al fatto che «l'applicazione del terzo condono edilizio è prevista soltanto per gli immobili danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017».

LO SCENARIO
Gaudioso, che insieme con gli altri sindaci dell'isola sta lavorando «per un'estensione generalizzata del terzo condono edilizio su tutta l'isola», riferisce che lo scenario era stato spiegato ampiamente al vicepremier Di Maio, in occasione della sua visita a Ischia. «In questo momento sottolinea il primo cittadino di Barano devo pensare che al governo sia mancato il coraggio per adottare una misura coerente con la realtà delle cose. Bastava dichiarare tutti i Comuni dell'isola come terremotati, come è stato fatto per il Centro Italia, per evitare una paradossale divisione a metà del territorio. Credo che nelle ultime ore ci sia stata un fronda all'interno del Movimento 5 Stelle, che di fatto sta creando una forte penalizzazione e discriminazione. Non è possibile pensare, poi, che se un fabbricato danneggiato per il quale è stata presentata la domanda di condono può essere ricostruito allo stesso tempo un altro che non è in attesa di sanatoria non possa essere recuperato».

IN AULA
Il sindaco Gaudioso mette sul piatto anche un'altra considerazione di non poco conto. «Noi non abbiamo chiesto agevolazioni fiscali e altri aiuti, ma abbiamo almeno il diritto di poter recuperare il nostro patrimonio edilizio per il quale è stata presentata istanza con il condono-ter. Soprattutto nella previsione di poterlo mettere in sicurezza e adeguarlo. Chiaramente, non credo che la bozza che stiamo leggendo in queste ore possa subire cambiamenti in extremis conclude Gaudioso pertanto confidiamo nei 60giorni di tempo che trascorreranno prima del passaggio in parlamento per ottenere le modifiche che riteniamo opportune e decisive per il nostro futuro, dal momento che lo Stato ha già incassato i soldi del condono del 2003, e noi abbiamo subito, alla pari di Serrara e Ischia porto, pesanti danni d'immagine. E i miei colleghi sono assolutamente d'accordo nel continuare sulla strada della rivendicazione di parità di trattamento».
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