Rifiuti a Napoli, rischio caos:
«Sversateli in città»

Rifiuti a Napoli, rischio caos: «Sversateli in città»
di Paolo Barbuto
Martedì 15 Gennaio 2019, 11:38
3 Minuti di Lettura
A leggere i documenti ufficiali pare che una crisi profonda nella gestione dei rifiuti sia dietro l'angolo, anzi che sia già presente; a sentire le parole di chi si occupa della gestione dei rifiuti, sembra che tutto sia sotto controllo; a guardare le strade della città la sensazione è che la verità stia esattamente nel mezzo con aree dove i cassonetti sono svuotati con metodo e precisione e zone dove i cumuli crescono ciclicamente, poi s'abbassano, poi ricrescono.
Intanto provate a dare uno sguardo alle foto in cima a questa pagina: sono state scattate fra domenica e ieri e non raccontano una città dove la raccolta è precisa né puntuale.

LO SVERSAMENTO
Siccome nel mondo dell'immondizia è difficile orientarsi, partiamo dall'unica certezza: i documenti ufficiali.
Da due giorni è in vigore una nuova ordinanza sindacale che permette ad Asìa di andare a sversare i rifiuti all'interno di un'area industriale dismessa che si trova sul territorio comunale, nello specifico la ex Icm di via Nuova delle Brecce. A dire la verità quel sito viene utilizzato già dallo scorso giugno a colpi di ordinanze reiterate. L'ultima, in vigore da domenica scorsa, però, è quella con la scadenza più lunga perché resterà attiva sei mesi.
L'idea è quella di rendere «stabile» quel sito di stoccaggio, anche perché l'Asìa ha chiesto già del 2016 il permesso ministeriale per un utilizzo costante e pare che l'iter burocratico sia vicino alla conclusione. Nel frattempo i residenti delle aree circostanti annunciano battaglia: già nello scorso ottobre inscenarono una protesta spiegando che i miasmi di quel deposito di pattume rendevano invivibile tutta la zona. Protesta inutile, evidentemente, visto che il progetto di sversamento va avanti senza esitazioni.

 

LA PREOCCUPAZIONE
Avete visto le fotografie che abbiamo scattato in città, confermiamo che la situazione non appare drammatica e che, per adesso, si tratta semplicemente di situazioni di degrado che non permettono di lanciare un reale «allarme rifiuti». Il fatto è che dopo aver percorso le vie di Napoli ci siamo dedicati alla lettura dei documenti, ed è in quel momento che la preoccupazione è sgorgata naturale. Nell'ordinanza sindacale in vigore da domenica scorsa è scritto che «le carenze strutturali e di gestione dell'impiantistica locale rendono necessaria la disponibilità di un sito di stoccaggio a servizio della città per scongiurare l'accumulo di rifiuti sulle strade ed il rischio igienico sanitario che ne deriverebbe». In quello stesso documento, ventidue righe più in basso viene chiarito che il permesso a sversare i rifiuti in quell'area nell'ambito comunale è concesso da una norma secondo la quale «il sindaco può emanare provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità e la salute dei cittadini». Adesso converrete con noi che le carte parlano chiaro: c'è la necessità di prevenire gravi pericoli per la salute dei cittadini. Allora dobbiamo preoccuparci?

LE PAROLE
No, secondo l'amministratore di Asìa, Francesco Iacotucci, che ha chiesto l'ordinanza a de Magistris, non c'è proprio niente di che preoccuparsi «La raccolta in città procede con regolarità - spiega - a volte si creano cumuli abusivi che ciclicamente vengono rimossi. Talvolta i cassonetti sono pieni di mattina perché gli incivili vanno a gettare il pattume a quell'ora. I napoletani sappiano che non esiste alcuna emergenza, anzi ci attrezziamo con l'ex Icm proprio per evitarla».
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