«Porta Nolana è un ghetto,
immigrati anche altrove»

«Porta Nolana è un ghetto, immigrati anche altrove»
di Fulvio Scarlata
Mercoledì 18 Luglio 2018, 09:04
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«Il 90% dei centri di accoglienza di Napoli e provincia sono intorno a piazza Garibaldi: basta, delocalizzateli e aprite i centri per l'integrazione su tutto il territorio»: la seconda Municipalità rompe gli indugi. E anche gli schieramenti politici, perché il presidente Francesco Chirico, di DeMa, si rivolge al ministro dell'Interno Salvini. È il segnale di una situazione esplosiva dopo avere lasciato migliaia di migranti tutti insieme, nello stesso posto, senza nulla da fare, in un'area già troppo problematica. «C'è bisogno di risposte - è l'allarme dell'albegatrice Adele Mazzella - perché i residenti sono esasperati e ora cominciano a organizzarsi per reagire». Si è fatto finta di nulla per troppo tempo. Eppure la realtà è lì, evidente, sotto gli occhi di tutti. Il biglietto da visita di Napoli, appena lasciata la Stazione centrale, è una piazza Garibaldi di giorno invasa da ogni tipo di abusivi.

LA VIOLENZA
Se si sbaglia una traversa, verso il Vasto, si finisce in una terra di nessuno, sporca, maleodorante, ostile, in cui la violenza si respira nell'aria, dove dominano immigrati di ogni colore apparentemente intenti a non fare nulla. Verso porta Nolana è un mercato di spazzatura riciclata e affari illeciti. Di notte e nei week end, quando cessa qualsiasi minimo controllo, è l'inferno di una rabbia troppo a lungo repressa: distese di lenzuoli con merci di ogni tipo, in prevalenza prese dai cassonetti o tra i vestiti usati. Una folla di migranti, magari anche con diritto d'asilo, ma lasciati da due anni nel nulla, che si riuniscono, bevono, sbraitano, si scatenano in risse su base etnica o tribale a base di urla, sputi, bottigliate, persone che reagiscono a qualsiasi forma di controllo o controllore o anche solo a chi chiede di spostarsi un po' più in là, come al farmacista colpito alla testa poche settimane fa, o come capita ai residenti che tornano a casa.
 
La tensione tra migranti, tra loro e i residenti, tra i residenti e criminali, tra tutti e le divise invise, si alimenta dell'odore dei rifiuti, delle strade sporche, cresce nella poca illuminazione, si incendia nell'intolleranza.
Così la Seconda Municipalità, quella di Porta Nolana, prende coraggio: «Siamo per l'accoglienza e contro il razzismo - l'ordine del giorno approvato - ma ora problemi di decoro, igiene, sicurezza, illegalità ci fanno chiedere di chiudere i Cas, che sono il 90% di Napoli e provincia, e di attivare gli Sprar sul territorio». Le sigle sono ostiche: i Cas sono i centri di prima accoglienza, in genere alberghetti in cui i migranti dovrebbero stare pochi giorni in attesa di identificazione e eventuale accoglienza. Con una scelta illogica quelli di Napoli e provincia sono stati concentrati intorno a piazza Garibaldi. E il soggiorno di pochi giorni è diventato una residenza di due anni.
L'INTEGRAZIONE MANCATA
Gli Sprar sono i punti di seconda accoglienza diffusi sul territorio per integrare quanti sono venuti in Italia: di queste strutture non si ha notizia.
Il presidente della Municipalità della lista DeMa si rivolge, così, a Salvini. «Io non condivido la sua politica sui migranti - dice Francesco Chirico - ma è il ministro dell'Interno e deve intervenire. C'è questa massa di ragazzi che bivaccano perché non hanno altro da fare e o finiscono per delinquere, o essere assoldati dai camorristi o si ubriacano. Scappano dalla guerra e della morte, ogni cosa è meglio. Non condivido la politica di aiutarli a casa loro, aiutiamoli qui, ma davvero».
«Fa bene la Municipalità si muove - spiega l'albegatrice Adele Mazzella - La zona di piazza Garibaldi è un concentrato di problemi: viabilità, rifiuti, delinquenza, migranti, accattonaggio, mercatini illegali. I minimi controlli non possono arginare gente che si ubriaca, fa a botte, defeca per strada, occupa il territorio. È una situazione insostenibile. Ed è pericolosa, perché la gente, esasperata, sta cominciando a organizzarsi per reagire». Intanto si schiera anche la Quarta Municipalità, quella del Vasto: «Solidarietà ai cittadini costretti ancora ad assistere ad episodi di violenza tra bande di extracomunitari - dice il presidente Giampiero Perrella - La situazione è insostenibile. Come Municipalità abbiamo presentato esposti e denunce, allertato le istituzioni, incalzato de Magistris. La risposta è il nulla di nulla».
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