Uccisero uno dei killer di Genny per paura del tradimento: quattro arresti nel clan Lo Russo

Uccisero uno dei killer di Genny per paura del tradimento: quattro arresti nel clan Lo Russo
Lunedì 24 Settembre 2018, 13:19 - Ultimo agg. 25 Settembre, 08:24
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Temevano che Vincenzo Di Napoli potesse tradire il commando che il 6 settembre del 2015, durante un raid nel rione Sanità di Napoli, uccise per sbaglio il 17enne Genny Cesarano, e per questo venne assassinato: nuove accuse per quattro esponenti del clan Lo Russo, tra cui Ciro Perfetto, ora 22enne, ritenuto l'assassino «pentito» di Genny. A loro viene contestato l'omicidio del 24enne Di Napoli, ucciso il 9 dicembre 2015, nella zona di Miano, proprio su decisione di Perfetto. A lui e ad Antonio Buono, 28 anni, Antonio Montepiccolo, 31 anni (l'autista del boss Carlo Lo Russo) e a una donna, Antonella De Musis, 34 anni, colei che forniva supporto logistico e materiale ai killer del clan, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno notificato un'ordinanza per l'omicidio di Di Napoli; a vario titolo vengono contestati anche i reati di detenzione e porto illegale di arma da sparo aggravati, associazione di stampo camorristico e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Genny venne assassinato per errore durante una missione omicida ordinata dal boss pentito Carlo Lo Russo che aveva come obiettivo quattro giovani ritenuti affiliati ad gruppo malavitoso rivale facente capo a Pietro Esposito. Ventiquattro, in tutto, i colpi esplosi quella notte. Uno raggiunse e uccise l'innocente Genny Cesarano. Ciro Perfetto, nell'agosto del 2017, scrisse una lettera ai familiari di Genny Cesarano, in cui chiedeva perdono. Sull'omicidio di Di Napoli hanno contribuito a fare luce le dichiarazioni rese agli inquirenti della Dda di Napoli dall'ex boss Carlo Lo Russo e dal suo luogotenente Mariano Torre, anche lui diventato di recente collaboratore di giustizia.

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