Circum, il sondaggio choc. Il 25%: giusto non pagare

Circum, il sondaggio choc. Il 25%: giusto non pagare
di Francesco Gravetti
Mercoledì 19 Settembre 2018, 09:21
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Un quarto degli utenti social dell'Eav pensa che non pagare il biglietto sia legittimo. O quantomeno giustificato dal costo eccessivo del titolo di viaggio e dalla scarsa qualità del servizio. E, del resto, un terzo degli utenti, stavolta reali, il biglietto davvero non lo paga: salta i tornelli, evita i controlli, fa insomma il furbo pur di evitare di tirare fuori il denaro quando si tratta di viaggiare sui treni e sugli autobus dell'Eav. E l'azienda fa la voce grossa e dichiara guerra ai portoghesi, denunciando un giovane che aveva dichiarato (sempre su Facebook) di non pagare il biglietto da sei anni, perché «tutti se ne fregano di far funzionare ottimamente il servizio ferroviario».

Schermaglie social che finiscono in un'aula di tribunale, polemiche che restituiscono la fotografia di una realtà ben nota alle aziende di trasporti: quella sui dati dell'evasione dal biglietto e dall'abbonamento. Numeri drammatici che anno dopo anno non migliorano. Del resto, alcuni episodi, avvenuti proprio in Eav, sono emblematici: quest'estate è stato diffuso un video in cui si vedevano decine di passeggeri aggirare i tornelli alla fermata di Torregaveta, mentre a giugno l'azienda ha diramato un ordine di servizio col quale i controllori dei bus venivano invitati a comminare almeno tre multe al giorno. Secondo i rilevamenti di Unico Campania, in tutta l'Eav evade un terzo dei viaggiatori, equamente distribuito tra ferro e gomma. E stiamo parlando di circa 130mila passeggeri al giorno.
La società ha voluto sentire la platea che popola i social network e ha lanciato un sondaggio: «Secondo voi le persone che viaggiano senza biglietto perché lo fanno?». Hanno risposto in più di 170. Per il 40% la colpa è della mancanza di senso civico; per il 35% a questo si aggiungono le colpe di Eav che non fa bene i controlli e rende difficile l'acquisto dei biglietti (biglietterie chiuse, poche rivendite, mancanza di una app per l'acquisto dal cellulare); per il restante 25% l'evasione è giustificata dal costo eccessivo e dalla scarsa qualità del servizio. Eav ha subito promesso di correre ai ripari: è allo studio un sistema per comprare il biglietto dallo smartphone, con durata di due ore a partire dal momento dell'acquisto e sarà riorganizzato il servizio di controlleria, oltre che potenziato con le nuove assunzioni dopo il concorso. L'azienda, inoltre, ha annunciato un concorso a premi, «EA' Vencere», associato a una campagna di sensibilizzazione per invogliare a fare i ticket.

 
Molti commenti sono espliciti: «Perché la gente non fa il biglietto? Perché è esausta! Bastano i nuovi treni? Basta indire un bando? No! Parole e pochi fatti. Siete disorganizzati!», scrive Maria, che non lesina sugli esclamativi. «Per i problemi che create dovreste essere voi a risarcire gli utenti!», aggiunge un certo Mid. E ancora: «Il servizio non merita neanche un euro». Ma sono tanti anche i suggerimenti: chi propone di abbassare il costo del biglietto, chi di cambiare i tornelli, chi di migliorare la sicurezza nelle stazioni. Sulla mancanza di senso civico, poi, sono in molti a commentare, spiegando che al di là del servizio è la maleducazione della gente il vero problema. «Lo fanno perché vogliono fare i furbi, cioè fregare il prossimo, poi li vedi a Montesanto che fanno il salto del tornello con le buste di negozi, lo smartphone mainstream e vestiario con magliette con scritte indecenti che costano minimo 50 euro. Poi sono i primi a lamentarsi del disservizio», scrive Antonio. Qualcuno riporta le esperienze di aziende del Nord Italia, in tanti raccontano le loro disavventure: storie di disagi ordinari per chi viaggia con i mezzi dell'Eav.
E proprio da un post su facebook è scaturito l'esposto che il presidente Umberto De Gregorio ha inviato alla procura di Napoli, riferendosi a un giovane di San Vitaliano che aveva spiegato di non fare il biglietto da sei anni perché «tutti se ne fregano di far funzionare il servizio ferroviario», aggiungendo anche critiche ai controllori e al personale. «Tale comportamento è lesivo dell'immagine della società, sia perché il personale è quotidianamente impegnato in attività di controllerai, sia perché il commento istiga l'utenza all'evasione», viene scritto nell'esposto, col quale l'Eav chiede di «disporre gli opportuni accertamenti, valutando profili di illiceità penale».
 
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