Ospedale Cardarelli, la situazione torna esplosiva: 300 arrivi in 24 ore al pronto soccorso

Ospedale Cardarelli, la situazione torna esplosiva: 300 arrivi in 24 ore al pronto soccorso
Giovedì 3 Gennaio 2019, 10:00
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È diventata esplosiva la situazione di difficoltà che si sta vivendo al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli: nella giornata di ieri, in poco meno di 24 ore, sono giunti nella prima linea dell'ospedale collinare più di trecento ammalati. Pazienti di tutti i tipi di cui alcuni anche molto gravi. Persone con difficoltà respiratorie, anziani colpiti da ictus, adulti con complicazioni oncologiche. E poi scompensati, febbricitanti, vittime di influenza e di infezioni. Davvero un po' di tutto.

Una marea di ammalati, in gran parte di difficile gestione che si è riversata nel più grande e attrezzato ospedale della Campania. Una quantità sorprendente di pazienti destinata certamente ad aumentare nelle prossime ore per raggiungere il livello di piena tipico di questo periodo dell'anno, dopo le feste natalizie. Una situazione di grave crisi destinata inoltre a peggiorare con l'allerta meteo e il grande freddo alle porte che potrebbe rendere complicati anche i trasporti in emergenza.
 
In serata in Osservazione breve, si contavano oltre 80 ricoveri e al pronto soccorso decine di pazienti in attesa di essere visitati. Alle 20,30 il primo malato in fila per essere visitato in codice verde (di attenzione ma non urgente) aspettava dalle 13,30 mentre risultavano esaurite anche le sedie e le barelle. Una situazione che ha spinto il primario del reparto, Fiorella Paladino, a fermarsi per il turno di notte che si annuncia come uno dei più difficili e complessi dell'anno.

L'ospedale del mare, a fronte di soli 15 medici in campo (2 per turno in pronto soccorso) ha chiesto già in mattinata uno stop ai trasferimenti del 118 in ospedale in quanto impossibilitato a gestire gli oltre 200 accessi delle ultime 24 ore. Barelle e totale congestionamento deL reparto anche nella prima linea del Cto che ha provato a dirottare una parte dei malati nelle corsie del Monaldi. Stesse difficoltà segnalate al San Giovanni Bosco, zeppo di barelle e con il caos della mancanza di triage e al San Paolo, in grave affanno a fronte delle carenze di personale medico segnalate da tempo.

Ai piedi di Pilato infine il Loreto mare, uno storico ospedale di frontiera completamente disarticolato nei servizi di pronto soccorso, con due soli cardiologi nei turni, senza neurologia, privi di apparecchiature per elettroencefalogramma e una fila di pazienti di ogni foggia in arrivo continuo al pronto soccorso.

Molti malati firmano e vanno via - avverte un medico - abbiamo più di 20 barelle in Medicina, abbiamo chiamato anche i colleghi fuori turno a dare una mano. Qui ci sono i corridoi pieni, malati piantonati e tanti pazienti anche gravi che non sappiamo come gestire che si mischiano con psichiatrici e senza fissa dimora. Non so come i colleghi affronteranno la situazione domattina senza avere reparti alle spalle in cui smistare i pazienti. L'Osservazione breve è chiusa, la Gastroenterologia limitata a una guardia che fa quello che può (4 o 5 gastroscopie al giorno) e posti letto solo in Medicina, Chirurgia, Ginecologia, mentre l'Ortopedia di notte non funziona. Lavoriamo in carenza massima di medici e di infermieri e le difficoltà sono soprattutto per i sospetti infartuati. Senza gli specialisti devono essere sistematicamente trasferiti. Domani, forse - conclude il camice bianco - arriverà un cardiologo con due specialisti in tutto che si alterneranno per tenere in piedi l'attività del reparto dal lunedì al sabato. Ma non la domenica. L'Ortopedia è sospesa di notte. Qui non riusciamo a fare di più e c'è chi pensa ai cuscini e alle coperte che mancano come se fosse quello il problema. Qui mancano i soldati».
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