Lotta all'evasione, nella bolletta Enel sarà inserita anche la Tari

Lotta all'evasione, nella bolletta Enel sarà inserita anche la Tari
di Luigi Roano
Martedì 18 Dicembre 2018, 08:18
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La Tari, la tassa sui rifiuti, presto arriverà nella bolletta per l'energia elettrica come già avviene per il canone Rai. A quel punto sarebbe sostanzialmente impossibile non pagarla pena restare letteralmente al buio. La novità arriva dalla Lega che ha proposto un emendamento in quella direzione - depositato in Commissione Bilancio in Senato - indirizzato agli enti locali in dissesto o predissesto. Iniziativa accolta molto bene a Palazzo San Giacomo che ha nelle Tari la principale fonte di evasione delle tasse comunali. La legge di bilancio è alle battute finali e il Comune guidato dal sindaco Luigi de Magistris - ente in predissesto - si attende le misure per respirare e arrivare a fine mandato con maggiore tranquillità. E la possibilità per i Comuni in situazioni finanziarie di precarietà possano chiedere l'inserimento del pagamento della Tari nella bolletta delle società energetiche, è ritenuta una valida possibilità per recuperare soldi.
 
Palazzo San Giacomo, dunque, nonostante l'emendamento sia targato Lega e dunque anche Matteo Salvini vicepremier e ministro dell'Interno, valuta in maniera positiva questa opzione. L'assessore al Bilancio Enrico Panini spiega bene il perché di questa mossa: «L'ipotesi Tari in bolletta della luce - racconta Panini - è una norma assolutamente positiva perché si otterrebbero due cose concrete: la prima è che essendo quella dell'energia elettrica una bolletta bimestrale ci sarebbero maggiori possibilità di rateizzare anche la Tari, frazionare la somma da pagare è importante e invoglia a pagare». Per l'assessore ci sono altri aspetti positivi e ancora più favorevoli alle mire del Comune: «Intercettare gli evasori non è semplice anche per una questione di banche dati non complete. Incrociare i dati con le banche dei gestori dell'elettricità ci darebbe informazioni che oggi non abbiamo. Soprattutto gli esercizi commerciali che ricevono la prima bolletta Tari un anno dopo l'apertura, hanno la possibilità di cambiare nome, gestione e altro e quindi scomparire nel nulla. Mentre è molto più difficile sfuggire ai fornitori di energia perché si rischia di restare al buio».

Un po' di numeri per entrare nello specifico della nuova norma e come potrebbe cambiare la qualità delle finanze del Comune. Mediamente il 50% - tra utenze commerciali e familiari - non paga la Tari. É noto che l'evasione della bolletta elettrica per motivi facilmente immaginabili è molto bassa, generalmente si aggira intorno al 10-15% e questo significa che in termini percentuali Palazzo San Giacomo recupererebbe tra il 35 e il 40% dell'evasione della Tari. In soldoni sarebbero almeno una quarantina di milioni. C'è un altro aspetto che in Comune preferiscono non evidenziare, per ora, e che avrebbe ricadute sulle tasche dei contribuenti. Il recupero dell'evasione automaticamente farebbe calare il costo della stessa Tari a partire dal 2020. A oggi - giova ricordarlo - tutte le tasse comunali sono al massimo delle aliquote proprio perché Palazzo San Giacomo è un ente in predissesto.

Per paradossale che possa sembrare, proprio dalla Lega stanno arrivando proposte concrete per migliorare le finanze comunali, o eliminare quelle che sono ritenute a giusta ragione da tutti i sindaci d'Italia vere e proprie ingiustizie. Infatti, sempre un emendamento leghista - benedetto pure dal Mef - è alla base della cancellazione della sanzione che il Comune ha avuto dalla Corte dei conti pari a 85 milioni per non avere inserito il debito con il Cr8 - che risaliva all'epoca del sisma del 1980 - nel bilancio 2016. Debito comunque saldato grazie a un accordo con il governo dell'allora premier Gentiloni.
 
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