Esplode la rabbia dei professori: infangata la reputazione del liceo Sannazaro

Esplode la rabbia dei professori: infangata la reputazione del liceo Sannazaro
di Mariagiovanna Capone
Domenica 16 Settembre 2018, 15:00 - Ultimo agg. 17 Settembre, 07:00
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Sono una trentina, poco più di un terzo del numero totale dei docenti del «Sannazaro». In questi giorni sono turbati da quanto sta emergendo sul loro liceo e solo ora stanno trovando la forza di sputare il rospo, dopo anni in cui si dicono «umiliati ripetutamente da un'autocrate». Non vogliono rendere pubblici i loro nomi perché temono «ritorsioni» sebbene abbiano raccontato le loro vicende con la loro voce, dichiarando il proprio nome e ruolo. Hanno voluto mettere tutto nero su bianco, firmando un documento congiunto, in cui elencano perplessità e denunciano un modus operandi della preside Laura Colantonio non conforme a quanto previsto dalla legge.

I docenti precisano di non aver saputo delle attività didattiche extra moenia per almeno 5 classi al giorno «senza che i consigli di classe si fossero riuniti. È vero che attività didattiche extra moenia sono previste dal Piano Triennale dell'Offerta formativa (Ptof), ma è anche vero che esse devono essere programmate dal Consiglio di classe e non organizzate in modo estemporaneo a inizio d'anno. Poi abbiamo capito che non era solo una scelta irrituale, bizzarra ma, tutto sommato, legittima. Si doveva uscire perché non c'erano aule per tutti: 48 aule non bastano per 53 classi».

Nel documento i docenti ribadiscono che «la decisione di risolvere i problemi determinati dall'esubero di iscrizioni con sistematiche uscite sul territorio la troviamo a dir poco stravagante», consci che «l'esubero di iscritti non è un accidente ma un dato di fatto di cui si aveva contezza a partire dal marzo scorso».

I docenti sottolineano poi che «un'articolazione tanto innovativa e moderna del tempo scuola dovrebbe essere progettata e condivisa dal Collegio docenti e comunicata tempestivamente alle famiglie e agli studenti. E anche l'interpretazione più estrema della Legge 107/2015 (cosiddetta Buona scuola) non esonera il dirigente dal comunicare tempestivamente le sue decisioni all'intera comunità educativa. Mai la soluzione dei problemi logistici dovuti all'esubero di iscrizioni è stata messa all'ordine del giorno di un Collegio docenti dello scorso anno o dell'anno in corso e, nonostante tutto, il Collegio docenti è l'organo che ha competenza sulla didattica e, se non abbiamo capito male, le uscite di questi giorni sono attività didattiche».

Si definiscono «molto delusi e amareggiati» per queste manchevolezze della preside, pur precisando che si tratta «dell'ultimo atto di un lungo processo che ha portato a un black-out di comunicazione nella scuola di cui non ci sentiamo responsabili. Ognuno di noi vive e lavora nella convinzione che la scuola sia comunità educante che può funzionare solo se si dialoga con franchezza, alla pari, lontano da ogni forma di verticismo o aziendalismo, corpi estranei che, come ci insegna ciò che è avvenuto in questi giorni, portano solo danni rischiando di infangare la reputazione di uno dei più prestigiosi licei d'Italia».

Infine l'augurio «che possa prevalere la volontà di fare un passo indietro; di ricominciare a decidere collegialmente per costruire un scuola capace di formare cittadini consapevoli. È stato commesso un errore ma dagli errori si può imparare».

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