Circum, dipendenti in guerra per lavorare due ore in meno

Circum, dipendenti in guerra per lavorare due ore in meno
di Luigi Roano
Domenica 21 Ottobre 2018, 09:00 - Ultimo agg. 12:30
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Nell'officina di Ponticelli - dove si tiene la manutenzione dei treni della Circumvesuviana - si lavora due ore in meno, ma la paga viene data per intero in virtù di un accordo tra Eav e lavoratori risalente a giugno per consentire la rimozione dell'amianto dal tetto del sito. Cessato l'allarme, l'Eav ha chiesto di tornare all'orario normale perché la manutenzione dei treni - notoriamente vecchi - procede a rilento, così il servizio già di per sé non all'altezza, è sempre più scadente, ma ha ricevuto un no secco dai sindacati. Lo scambio di lettere tra il presidente di Eav Umberto De Gregorio e i sindacati è surreale, ma purtroppo le cose stanno davvero così. Nella sostanza, i sindacati chiedono di continuare a lavorare due ore di meno ma conservare la paga piena per i dipendenti, un centinaio.
 
L'accordo di giugno, va detto, doveva durare un anno, all'epoca c'erano timori reali per la salute delle maestranze soprattutto per la non conoscenza tecnica di quel tipo di bonifiche. Nel frattempo - infatti - l'Asl Napoli 1 ha messo in campo una serie di controlli ed effettuato screening gratuiti, 3, a tutti i dipendenti dell'officina cassando il pericolo che il trattamento dell'amianto - fatto contestualmente alle normali attività - sia rischioso per chi frequenta il sito. Ci sono le garanzie - per l'Asl - che l'officina è in sicurezza. Così, De Gregorio ha preso carta e penna e scritto ai sindacati per cercare di trovare una soluzione e fare uscire più treni dall'officina garantendo anche il lavoro straordinario in modo da migliorare la qualità del servizio atteso che sono iniziate le scuole e la domanda di mobilità e di trasporto pubblico è molto più pressante. «L'accordo - scrive il presidente - era per fronteggiare un'ipotesi adombrata di rischi possibili per la salute per effetto dei lavori per rimuovere l'amianto dal tetto. Da tempo abbiamo la certezza che nessun rischio esiste per la salute dei dipendenti e lavorare in costanza della ristrutturazione del tetto, come monitorato quotidianamente con campioni in 5 punti diversi dell'area interessata». I treni della Circumvesuviana - come si diceva - sono in gran parte vecchi, lo sforzo di Eav mettendo in pista materiale rotante più dignitoso è grande ma non basta ancora e dunque occorre fare in modo che anche i vecchi treni siano in condizione di circolare. «Pertanto - scrive ancora De Gregorio - occorre senza indugio ripristinare l'orario completo di lavoro, la situazione prevista dall'accordo era transitoria ed eccezionale e ora non più sostenibile. Desta meraviglia la vostra nota perché verbalmente le organizzazioni sindacali ponevano quanto disposto dalla mia richiesta. Pertanto non ci sarà nessun ritiro neanche soltanto ipotizzabile».

La replica di Cgil, Cisl e Uil è «una procedura di raffreddamento» - precondizione dello sciopero - e la richiesta di ritirare la nuova disposizione di Eav. «L'accordo - scrivono i sindacati - metteva al centro in primis la salute dei lavoratori dell'impianto di Ponticelli». Cgil, Cisl e Uil chiedono dunque un incontro urgente e ma soprattutto l'immediato ritiro della disposizione dell'Eav.

Dall'Eav però non ci stanno e insistono che si deve tornare alla normalità. Per garantire un migliore servizio e anche perché la Corte dei conti sta iniziando a interessarsi della questione dell'officina di Ponticelli, dove la bonifica costa 5,4 milioni, e vuole capire perché un ente pubblico eroga lo stipendio intero a fronte di giornate di lavoro ridotte. Per la magistratura contabile basta e avanza per istruire una procedura di controllo. Per l'Ente autonomo del Volturno tre sono i passaggi ineludibili e da cui ripartire: «Completare i lavori al tetto in tempi quanto più rapidi possibili per la salute dei lavoratori e dei cittadini, aumentare l'efficienza dell'officina per immettere in circolazione quanti più treni possibili e rispettare l'orario completo di lavoro previsto dalla normativa».
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