Napoletani scomparsi in Messico,
il figlio: otto mesi senza notizie

Napoletani scomparsi in Messico, il figlio: otto mesi senza notizie
Giovedì 20 Settembre 2018, 17:47 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 17:18
3 Minuti di Lettura
La Procura di Napoli ha presentato una rogatoria internazionale per chiedere di interrogare in video conferenza le cinque persone arrestate in Messico ritenute coinvolte nella scomparsa dei tre italiani di cui non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio. Lo ha detto l'avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre napoletani scomparsi in Messico, dopo un incontro nella Procura di Napoli, con i magistrati Ida Teresi e Alessandra Converso, che stanno indagando sulla sparizione di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino. Falleti ha sottolineato che questa informazione l'ha appresa da una fonte diversa dalla Procura partenopea.

«Ci sono stati arresti eccellenti, in particolare di El quince, il capo cartello di Tecalitlan, sono stati presi i poliziotti che hanno venduto i nostri connazionali, trovate le loro auto, ma non abbiamo ancora risposte concrete sulla loro sorte - ha detto Falleti - Abbiamo chiesto se è in atto una rogatoria internazionale, la Procura mantiene il riserbo, ma posso confermare da fonti diverse dalla procura che la rogatoria internazionale è stata chiesta, è stata notificata in Messico e la responsabilità è del Messico che resta silente e non collabora». «Oltre alle attività della procura di Napoli - ha aggiunto Falleti - sulla quale contiamo, è importante che la manovra sia soprattutto politica del ministeri dell'Interno e degli Esteri perché dopo otto mesi è impossibile che non si riesca ad arrivare a capo di una vicenda della quale abbiamo nomi, cognomi, arresti importanti e responsabilità. Domani andremo nuovamente a Roma a chiedere il conto agli organi politici incaricati di questa vicenda» ha concluso l'avvocato delle famiglie Russo e Cimmino.

«Sono venuto più volte in Procura per avere notizie dei miei famigliari. Dopo otto mesi torno e non ci hanno fatto neppure entrare. Noi non siamo i colpevoli ma la parte lesa. Anche questa volta non ci sono notizie». È sconfortato Francesco Russo, figlio, fratello e cugino dei tre napoletani scomparsi in Messico.  Approfittando della presenza di una tv messicana che sta seguendo il caso, ha rivolto un messaggio in spagnolo alle autorità messicane esortandole a recuperare e dare informazioni sulla scomparsa dei suoi congiunti. «Nessun passo in avanti sulle indagini. Siamo ancora a zero - ha sottolineato - anche se in Messico sono già state arrestate persone ritenute coinvolte. Noi ormai sopravviviamo, dal 31 gennaio scorso. Quello che è più triste è che non solo dal Messico ma anche dall'Italia non ci danno notizie. I due magistrati non mi lasciano neppure entrare per spiegarmi cosa sta succedendo».

«Mi rivolgo al ministro Salvini: lei ha detto prima gli italiani, che ora il nostro Paese si fa rispettare. Parole che però non valgono per noi. Mai una parola su quanto ci sta capitando. Anche Raffaele, Antonio e Vincenzo sono italiani. La prego faccia qualcosa per noi». Così Fortuna Russo, sorella di Raffaele Russo, si è rivolta al ministro dell'Interno dopo un incontro nella Procura di Napoli, con i magistrati che stanno indagando sulla sparizione dei tre napoletani. «La Procura ci ha fatto sapere - ha aggiunto - che il Messico non fornisce informazioni. Dia una mano anche a noi, punti i piedi a terra anche per i nostri parenti»
© RIPRODUZIONE RISERVATA