Industriale del Nord in tv: a Napoli
non pagate, meritate servizi scadenti

Industriale del Nord in tv: a Napoli non pagate, meritate servizi scadenti
di Fulvio Scarlata
Mercoledì 19 Settembre 2018, 22:59 - Ultimo agg. 20 Settembre, 09:55
3 Minuti di Lettura
«Antropologicamente il napoletano vuole usare i mezzi pubblici gratis e deve avere servizi fatiscenti»: su «Agorà» di Rai Tre va in scena l’imprenditore brianzolo Gian Luca Brambilla che rade a zero il tentativo di Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, di spiegare come educare gli utenti a pagare il biglietto. Così dai controlli e dalla lotteria per chi paga il ticket, si finisce agli stereotipi sui napoletani. Con De Gregorio che annuncia: «Presenterò un esposto in Procura per diffamazione aggravata dall’odio razziale». E Brambilla che in serata replica: «Lo controdenuncio».
Dopo la battaglia contro il vandalismo, che tra telecamere e denunce ha visto dimezzare nel primo semestre di quest’anno gli assalti rispetto allo stesso periodo del 2017, il fronte caldo è contro gli evasori. E la cosa è molto più complicata. Perché serve altro personale, c’è bisogno di controlli e di far crescere una diversa cultura dei servizi pubblici, in cui si paga per un servizio adeguato e i soldi incassati si reinvestono per migliorare il servizio stesso. 
L’OBIETTIVO
Con questo obiettivo De Gregorio ha lanciato la lotteria con piccoli premi per quanti il biglietto lo pagano. Un caso che è finito all’attenzione di Rai Tre e della trasmissione Agorà. Specialmente dopo il video dello scorso agosto in cui la gente passava in massa nei tornelli di Torregaveta senza ticket. Nella trasmissione irrompe Gian Luca Brambilla: «Ma riconosciamo le differenze in questo Paese - dice il focoso imprenditore brianzolo - A Napoli il biglietto non va fatto pagare. A Milano paghiamo 2 euro e avremo un certo tipo di metropolitana, senza conducente, ultramoderna. A Napoli dovrete accontentarvi di mezzi pubblici spartani, fatiscenti. Fate funzionare i mezzi pubblici come potete perché antropologicamente il napoletano vuole usare i mezzi pubblici gratis. Allora non fateli pagare, almeno usano i mezzi pubblici e non muoiono andando sul motorino in tre senza casco».
Affermazioni, soprattutto con il termine «antropologicamente», che hanno fatto subito interrompere il collegamento. «Ma è assurdo - dice De Gregorio - uno fa un ragionamento sull’educare a fare il biglietto e ti sparano una cosa del genere». Il presidente dell’Eav cerca anche di capire cosa voleva dire l’imprenditore: visto che il costo del trasporto pubblico è per due terzi a carico dello Stato e per un terzo viene dai biglietti, l’invito era a non far pagare quest’ultima parte e peggiorare i servizi. «Ma non è accettabile come ragionamento - continua De Gregorio - anche perché da quando abbiamo cominciato la battaglia contro i «portoghesi», sia con i controlli che con la comunicazione, i risultati li stiamo avendo: dal 2014 recuperiamo un 10% di evasori l’anno, dato confermato anche per il 2018. Utilizzeremo parte dei nuovi assunti per la controlleria, ma deve essere chiaro che non ci potrà più essere un bigliettaio in ogni stazione».
LE SCELTE
Il problema dell’evasione si sta cercando di affrontare in vari modi. Migliorando il servizio. Assegnando le stazioni Eav alla gestione agli esercizi commerciali e ristrutturandole. Perciò De Gregorio, però, annuncia: «Sulle affermazioni di Brambilla presenterò un esposto in Procura per diffamazione aggravata dall’odio razziale, a difesa della dignità dei cittadini napoletani, oltre che dell’Eav».
Brambilla, però, reagisce: «Non sono razzista, mi indigna essere indicato come un razzista, è un’affermazione che mi irrita. E non va bene decontestualizzare le mie osservazioni: De Gregorio ha detto che un terzo dei napoletani non paga i mezzi pubblici, non sono il 3% come nel resto del mondo, quindi è un modo di pensare. È una caratteristica dei napoletani, come il fatto che i genovesi sono tirchi e i brianzoli come me pensano a far soldi in tutti i modi. Non è un problema razziale ma culturale. Penso di venire a Napoli a parlare con De Gregorio da vicino per parlare delle differenze. Se i napoletani non vogliono pagare per i mezzi pubblici, accettiamolo. Come fanno i tedeschi che non pagano le autostrade. Sono stanco dello Stato pedagogo: se i napoletani non pagano, lasciamoli non pagare. E lasciamoli andare sul motorino in quattro senza casco, fatti loro». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA