«Ha soltanto un mal di pancia»: mandata a casa, muore a 36 anni a Napoli

«Ha soltanto un mal di pancia»: mandata a casa, muore a 36 anni a Napoli
di Ettore Mautone
Venerdì 18 Gennaio 2019, 23:00 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 09:51
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Il matrimonio già fissato il prossimo settembre. Mesi spesi ad arredare una casa già pronta per accogliere un sogno d’amore coltivato in dieci anni di fidanzamento ma che ora non diventerà mai storia vissuta. Una vita spezzata. Incubo e strazio, dolore per chi resta. Anna Siena, 36 anni, se n’è andata per sempre. Ieri mattina nella rianimazione del Vecchio Pellegrini. Le circostanze cliniche che hanno portato alla tragedia sono tutte da chiarire. 
 
Anna nei giorni scorsi aveva accusato un risentimento addominale, un fastidioso dolore alla schiena: sintomi vaghi, trascurati all’inizio, forse tollerati con qualche antidolorifico. Poi la preoccupazione sorta negli ultimi giorni, al punto da spingerla in pronto soccorso all’ospedale dei Pellegrini. L’ospedale vicino a casa, quello che conosceva bene poco distante dall’abitazione dove la donna viveva con i suoi genitori. Qui le prime cure in accettazione, poi la visita del medico, quindi la verifica dei parametri vitali. Tutto nella norma. Viene prescritta una terapia a base di antidolorifici e antinfiammatori per quella che sembra una banale sciatalgia. Quindi, al miglioramento dei sintomi, le dimissioni e la raccomandazione di effettuare un’ecografia già prenotata per lunedì prossimo. 

In 24 ore la vita di Anna ha però svoltato, imboccando una strada che conduceva al precipizio. Il dolore, riemerso feroce e insopportabile nella notte. In poco tempo lo stato clinico di Anna è mutato, allarmando i suoi familiari. Da qui la nuova corsa in ospedale, ieri mattina. Ma è stata inutile. Codice rosso in pronto soccorso per i sanitari che l’hanno accolta, quindi l’immediato trasferimento in rianimazione. Nemmeno il tempo di sedarla, un’iniezione, ed è subito intervenuta la perdita di conoscenza. Anna è andata in arresto cardiaco.

Inutili gli sforzi e gli interventi rianimativi. Un confine, quello che separa la vita dalla morte, superato in un battere di ciglia. Choc e dolore per i familiari, il fidanzato di Anna accorso in ospedale incredulo e attonito. Poi la decisione di sporgere denuncia al vicino commissariato per vederci chiaro su una morte che lascia dubbi e interrogativi. Di cosa è morta Anna? Era piena di vita a soli 36 anni: cosa c’era dietro quel dolore all’addome e quel lancinante mal di schiena che l’hanno portata due volte in ospedale in poche ore? 

Tutti interrogativi che sarà l’autorità giudiziaria a sciogliere. Dopo la denuncia è intervenuto il sequestro della cartella clinica e della salma. Il corpo della giovane donna è stato portato nella sala settoria del Policlinico Federico II dove sarà effettuata nelle prossime ore l’autopsia. Non prima della nomina, da parte del pm, di un consulente tecnico di ufficio e di quello di parte indicato dai familiari per l’esame non più ripetibile che richiede la notifica dell’avviso di indagini a chi ha avuto in cura la donna. Un atto dovuto a garanzia della difesa. I medici legali con la perizia necroscopica sono chiamati a sciogliere i mille dubbi che tolgono pace al lutto di familiari e amici di Anna. Un lutto difficile da elaborare alla vigilia delle nozze. Una ragazza sfortunata, che anche da adolescente, in circostanze molto particolari, fu vittima di uno strano morso di una scimmia mentre era al circo per una serata di svago. 

Nessuno al Pellegrini ha voglia di commentare. C’è silenzio nelle corsie, rispetto e commozione per un dolore di una famiglia, di un intero quartiere. Il funerale sarà celebrato solo al termine dei rilievi necroscopici. Nessuno, allo stato attuale, è in grado di dire cosa sia accaduto. Qualcuno pensa a un’embolia. Altri ipotizzano un aneurisma dell’aorta. Solo l’esame autoptico potrà sciogliere questi dubbi.
 

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