Marcatempo con le impronte al Cardarelli, la novità non piace però ai medici che si interrogano anche sul messaggio negativo che viene trasmesso ai pazienti. «Un sistema di controllo limitato a una categoria suggerisce che ci troviamo di fronte a "sorvegliatì speciali", potenziali truffatori. E questo non aiuta nemmeno a tutelare quei professionisti esposti a situazioni di pericolo, come mostrano i tanti fatti di cronaca» spiega all'AdnKronos Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli.
Nessuna preclusione per il sistema in sé. «Sul piano pratico - precisa Scotti - non ci sono grandi differenze. Il riconoscimento viene determinato un dato biometrico che non rischia di essere diffuso. E il Garante della privacy ha già dato la sua approvazione. Non ci sono problemi legali. Ma sul piano deontologico e di immagine della categoria medica, e delle altre professione coinvolte, non mancano le perplessità. La stessa iscrizione all'Ordine comporta un'impegno morale che mal si accompagna a questo tipo di controllo "speciale", non è presente in nessun altro posto di lavoro».
Marcatempo antifurbi al Cardarelli, i medici non ci stanno: «Non siamo truffatori»
Venerdì 19 Gennaio 2018, 14:51
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