Linea 6, l'assessore Calabrese: «Non molliamo, presto i treni a Chiaia»

Linea 6, l'assessore Calabrese: «Non molliamo, presto i treni a Chiaia»
di Luigi Roano
Martedì 27 Marzo 2018, 08:46 - Ultimo agg. 09:52
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«Noi speriamo che l’Anm continui a gestire anche la Linea 6, detto questo l’opzione appartiene al titolare dei trasporti che è la Regione. Lo stabilisce una legge che prevede anche i bandi per le tratte metropolitane, quindi tutto può succedere». Mario Calabrese, assessore ai Trasporti e ai Lavori pubblici, rintuzza la relazione finale dell’ex manager di Anm Ciro Maglione che nel suo atto finale ha messo per iscritto che la Linea 6 è «fuori dal contratto di servizio di Anm» e quindi ingestibile per l’azienda. Calabrese invece attacca la Regione che - secondo lui - sul finanziamento dei trasporti ha mollato Napoli. 

Allora assessore procediamo con ordine. La Linea 6 che fine farà? 
«Intanto diciamo subito che non è vero che non rientra nel contratto di servizio dell’Anm, le cose stanno esattamente all’opposto». 

Allora perché Maglione avrebbe dovuto metterlo per iscritto?
«Ripeto, fa parte del contratto di servizio di Anm, altra cosa è il rapporto del dare avere tra Comune e Azienda e tra Comune e Regione. Se vuole ne parliamo».

Certo, prima però facciamo luce ancora sulla Linea 6: da 4 anni non circola un treno su quei binari ma i costi restano uguali a come se circolassero. Insomma, una linea fantasma, non trova?
«Assolutamente no, noi sulla Linea 6 stiamo andando avanti, la tratta Mergellina-Municipio è completata all’85% ed entro l’anno andrà in funzione quella che dalla Mostra porta a San Pasquale, e il programma per l’anno prossimo vede tutta la tratta in esercizio».  
Vale a dire? 
«Sono ultimate le gallerie di linea e la stazione San Pasquale, le opere civili delle stazioni Mirelli-Chiaia per le quali sono in corso le finiture e l’installazione della parte impiantistica. Sono altresì in corso gli interventi di posa dell’armamento delle gallerie di linea da piazza Vittoria a Municipio, le opere civili della stazione Municipio. Per quanto attiene invece gli interventi di revamping e up–grade del materiale rotabile esistente e degli impianti presenti lungo la tratta Mostra–Mergellina, anche questi sono in avanzata fase di esecuzione. Posso dire che entro il 2019 arriveremo a piazza Municipio e ci sono i soldi per acquistare anche i treni nuovi».

Allora con tutto questo ben di Dio perché Maglione voleva scaricare la Linea 6?
«Maglione parla dei costi della gestione, quelli delle opere sono invece soldi del Cipe. Ora li faccio io due conti. Il Comune dovrebbe garantire i servizi aggiuntivi e non quelli primari come invece fa. Investiamo 54 milioni l’anno, la Regione ne mette 58: siamo quasi alla pari. E toccherebbe al presidente De Luca - come da legge e titolare del servizio - finanziare i servizi primari con il “Fondo nazionale trasporti” e integrarlo con fondi regionali. Invece non funziona così. Il resto dei Comuni della Campania, a iniziare da Salerno, non penso finanzino i servizi primari, hanno un costo zero da questo punto di vista, aggiungo che non c’è nessun Comune d’Italia che finanzia i servizi primari». 

Ritorniamo a bomba: che fine fa allora sotto il profilo della gestione la Linea 6? 
«Il tema è che il Comune non ha più le risorse sufficienti per garantire certe cifre. Si sono messi anche la tegola del debito con il Cr8 e la sanzione iniqua delle Sezioni riunite della Corte dei Conti. Poi sono diminuiti i trasferimenti erariali. Il tema è questo, non ci sono soldi, e la partita è tra noi e la Regione». 

Con l’aria che tira tra il sindaco de Magistris e il presidente De Luca è difficile immaginare un accordo.
«Ci deve essere per forza spazio, a prescindere dalla politica e dalle questioni personali c’è una responsabilità istituzionale. Il servizio è alla città e poi occorre pensare all’azienda».

Altrimenti?
«L’opzione è sempre del titolare del servizio cioè della Regione. Ci sono delle leggi e nell’ambito del cosiddetto “bacino”, si faranno prima o poi delle gare per l’affidamento delle tratte, non per volere del Comune ma perché c’è una legge e spetta alla Regione decidere cosa fare». 

Insomma, la Linea 6 potrebbe finire sul mercato?
«Lo ripeto, c’è una legge dello Stato, il Comune può non condividerla ma non tocca a noi stabilire cosa fare». 
 
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