​Infermieri Cardarelli, il concorso era truccato: tre denunciati. Soldi in cambio di aiuti ai test

Infermieri Cardarelli, il concorso era truccato: tre denunciati. Soldi in cambio di aiuti ai test
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 8 Novembre 2018, 09:31 - Ultimo agg. 9 Novembre, 07:04
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Ne hanno scoperti in tre, sono stati identificati e denunciati. Sono i primi nomi di un’inchiesta che riguarda un metodo, un sistema, una presunta trama illecita fondata su un bisogno primario: un posto di lavoro, un’assunzione a tempo indeterminato nei ranghi della pubblica amministrazione in Campania. Soldi in cambio dei suggerimenti giusti nell’ambito del test della vita, la prova che si è tenuta la scorsa settimana per portare a casa la qualifica di infermiere, suggerimenti dettati tramite una microtelecamera e un auricolare. Roba da aspiranti detective, un kit forse decisivo anche nella storia degli infermieri. Inchiesta dei carabinieri del Nas, ci sono tre denunciati. 
Tre persone che finiscono al centro di un’informativa di polizia giudiziaria, i cui contenuti sono stati trasmessi sia al Ministero della Sanità, sia all’autorità giudiziaria, in attesa di sviluppi investigativi.  
Ma torniamo alla Mostra d’Oltremare. Solita ressa ai tornelli, tante vite che si confrontano con la speranza di cambiare passo. Migliaia di domande per poche decine di posti disponibili, alcuni dei quali riservati all’ospedale Cardarelli di Napoli. 
ESERCITO DI CANDIDATI
Sognano una vita da infermiere, un destino con una busta paga, un orario di lavoro e una veste professionale dignitosa, che magari offra anche la possibilità di crescere. C’è chi fa il furbo, chi ci prova. E che poi viene scoperto a barare. Pochi giorni fa è stato il consigliere regionale Francesco Borrelli a stigmatizzare il caso, in uno scenario che è destinato ad ampliarsi, alla luce di un’inchiesta decisamente di ampio profilo. Massima attenzione anche per quanto riguarda un altro snodo importante, parliamo dell’appuntamento - sempre nei locali della Mostra d’Oltremare - per gli aspiranti «oss» (che sta per operatori socio sanitari), con un altro esercito di candidati in lizza per pochi posti: migliaia di iscritti, per settanta posti disponibili. Un imbuto. Una realtà ora più che mai sotto osservazione, alla luce di quanto finora riscontrato nel corso delle indagini.
FORMATORI
Attenzione massima ai circuiti della formazione, all’intervento di alcuni tutor che in questi mesi hanno seguito il lavoro su interi gruppi di aspiranti infermieri. Come per la concorsopoli militare, culminata di recente in quindici arresti (per militari, presunti faccendieri e formatori), sulla scorta di denunce fatte da candidati avvicinati, ma anche di mesi di intercettazioni. Una vicenda che ha fatto emergere una sorta di tariffario, con tangenti fino a 25mila euro per un accesso nella gerarchia militare. Ora l’attenzione dei carabinieri si concentra sul concorso per infermieri, su un bando che fa gola e che si presta ad ogni possibile strumentalizzazione. 
SINDACATO
Riflettori puntati su sindacati e soggetti che si offrono come intermediari, su presunti faccendieri che hanno alimentato false speranze, ovviamente in cambio di soldi. Ma torniamo nei locali della Mostra d’Oltremare. Come per altri concorsi sono stati individuati alcuni candidati intenti a barare. Niente cartucciere, niente metodi d’antan, stile secolo scorso. Anche in questo caso, come per la storia degli aspiranti militari dell’Esercito, c’è chi ha provato ad affidarsi alla nuova frontiera della tecnologia. Un kit che viene comprato tramite i circuiti internet e che viene usato nei padiglioni privi di schermatura. 
Si attendono verifiche, si scava in un sottobosco fatto di comprimari, tutor e faccendieri. Chiaro lo schema investigativo: soldi in cambio di un algoritmo e, quando tutto manca, c’è la possibilità di entrare in contatto con un mondo on demand, in una sorta di «one to one» che si crea grazie a un auricolare nascosto tra il candidato e la sua fonte segreta. 
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