Formiche nel letto d’ospedale
«Il personale sapeva da 5 giorni»

Formiche nel letto d’ospedale «Il personale sapeva da 5 giorni»
di Giuliana Covella
Domenica 11 Novembre 2018, 22:52 - Ultimo agg. 12 Novembre, 10:01
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«Non era una novità, lungo il corridoio le voci di degenti e familiari si rincorrevano da almeno cinque giorni sul fatto che quella povera donna fosse ricoperta di formiche. Ma gli insetti sono dappertutto in quel reparto. Solo che ci siamo abituati, perché questo, si sa, è un ospedale fatiscente». Francesco Onzo, 60 anni, è ricoverato al II piano di Medicina del San Giovanni Bosco, lo stesso reparto dell’anziana paziente srilankese, il cui corpo era invaso da insetti mentre era intubata.

Quando ha saputo di questo caso?
«In realtà se ne parlava da più di cinque giorni».

Come fa ad esserne sicuro?
«Perché sono ricoverato da undici giorni nello stesso reparto di quella donna. La sua stanza dista pochi metri dalla mia, essendoci la divisione tra uomini e donne».

Lei ha detto che se ne parlava da giorni. Cosa si diceva e chi ne parlava?
«Degenti e familiari che ogni giorno vengono negli orari di visita hanno visto che la signora era sommersa dalle formiche e che, nonostante le sollecitazioni a medici e infermieri, nessuno era intervenuto».
 
Cosa avete fatto a quel punto?
«Non io personalmente, ma altri hanno avvisato il personale del reparto».

E cosa hanno risposto?
«Nulla. Hanno raccolto più volte le segnalazioni, ma non sono intervenuti. E la paziente è stata lasciata in quello stato per più di cinque giorni. Era triste vederla in quelle condizioni».

In che condizioni? Si spieghi meglio.
«Era come un vegetale, perché intubata. Impietosiva tutti perché non poteva parlare e si è tenuta quegli animaletti addosso per giorni».

Lei dice che le formiche c’erano anche in altre stanze del reparto. Perché non ha denunciato?
«È inutile, è noto a tutti che questo ospedale non è a norma ed è fatiscente. Che ci sono crepe nei muri, da dove provengono le formiche, ma nessuno ha fatto mai nulla».

Fino all’altro ieri, quando qualcuno ha deciso di denunciare.
«Sì ed è stato il caos. La figlia di un’altra paziente ricoverata nella stessa stanza ha girato un video con il telefonino per denunciare quella vergogna».

Una vergogna che ieri ha richiesto l’intervento del presidente della Regione.
«Sì. Per questo stanze e corridoi erano tirati a lucido, contrariamente a quella che è la norma».

Qual è la norma?
«Ieri mattina quest’ospedale sembrava un albergo a cinque stelle. Ma tutto è durato un quarto d’ora. Il tempo che De Luca facesse visita alla signora straniera e tutto è tornato come prima».

Cosa avrebbe voluto dirgli?
«Di intervenire, l’ospedale cade a pezzi, le formiche sono ovunque e finiscono con il camminare sui poveri ammalati, come quella signora: le condizioni igienico-sanitarie sono pessime».

Perché lei ha scelto di venire ugualmente in questo ospedale?
«Abito a Secondigliano e non potevo certo andare al Cardarelli. Poi quando sono venuto al pronto soccorso mi hanno subito prescritto il ricovero e nelle condizioni in cui ero non era opportuno andare via».

Per quale patologia è ricoverato?
«A causa di una bronchite acuta e di una infiammazione ai polmoni. Inoltre ho problemi cardiovascolari e non posso essere sballottato da un ospedale all’altro, altrimenti me ne sarei già andato». 

Dove sarebbe andato?
«Non c’è in realtà un ospedale in cui mi senta completamente sicuro. Ecco, questo avrei voluto dire a De Luca: che ci offra ospedali che rispettino la dignità dei pazienti e il diritto alla salute. E che per le mie patologie mi è stata riconosciuta un’invalidità del 74%, per la quale percepisco una pensione di 280 euro mensili».

Ha più visto la signora dopo lo scandalo e la visita dei Nas?
«Prima l’avevano trasferita. Da ieri è di nuovo in quella stanza. Speriamo non tornino a farle visita le formiche. Quella donna avrebbe avuto solo diritto ad essere curata e accudita».

Invece?
«Invece si sono giustificati dicendo che quell’invasione di formiche era dovuta al medicinale che le stavano somministrando. Insomma, come lavarsene le mani».

Perché ha deciso di denunciare ora ciò che lei ed altri avete visto nei giorni precedenti?
«Perché la dignità di un essere umano viene prima di tutto. Specie se si tratta di un ammalato e se i suoi diritti vengono così vergognosamente calpestati, magari solo perché è un extracomunitario».

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