Sorbillo nel colloquio ha sottolineato al sindaco che «purtroppo una parte di Napoli non è ancora abituata a questo boom internazionale negli ultimi anni, ci sono molti che vivono ancora come fosse l'ultimo giorno, mentre la città ha un futuro.
La cosa che colpisce è che chi commette questi atti è napoletano come noi: restauri un monumento e lo imbrattano, metti una segnaletica e ci piazzano sopra un manifesto, insomma c'è un piccolo substrato urbano che tende a imbruttire la città. In più questa rinascita napoletana che ha dato possibilità a tanti commercianti, ha portato anche a un rapporto più stretto con le istituzioni e le forze dell'ordine e questo dà fastidio a qualcuno. Il malaffare dilaga quando c'è incertezza e scarsa fiducia nelle istituzioni». Sorbillo rivendica anche «di poter parlare di questo perché sono una persona dalla coscienza pulita e questo lo dico ad alcuni che, mi riferiscono, fanno video ironizzando su quello che mi è successo». Da domani, il pizzaiolo ha un desiderio: «voglio e pretendo - conclude - di tornare alla normalità del mio lavoro e invito tutti a ricordare che Napoli meravigliosa, miglioriamo le attività commerciali, investiamo a Napoli con progetti sani e veri».