De Magistris contro De Luca: «Sto con i giornalisti d'inchiesta. Grave che li si definisca squadristi e camorristi». E poi: «Deluso da Siani»

De Magistris contro De Luca: «Sto con i giornalisti d'inchiesta. Grave che li si definisca squadristi e camorristi». E poi: «Deluso da Siani»
Lunedì 19 Febbraio 2018, 17:22 - Ultimo agg. 17:36
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«Solidarietà alla giornalista Gaia Bozza che tra l'altro conosco, è una giornalista che non fa mai sconti a nessuno, seria e coraggiosa. Ho già avuto modo di dire che possiamo pensarla come vogliamo, ma quella di Fanpage mi sembra un'inchiesta giornalistica e il paese ha bisogno di giornalisti d'inchiesta. Trovo molto grave che vengano definiti questi giornalisti 'squadristi e camorristi', sono affermazioni gravi che non dovrebbero per nulla appartenere a persone che ricoprono incarichi istituzionali». Così il sindaco Luigi de Magistris, a margine del Consiglio comunale, replica alle affermazioni del governatore Vincenzo De Luca. «Non compete a noi accertare i fatti penalmente rilevanti, quindi emettere giudizi di natura giudiziaria, ma da sindaco, da cittadino e da ex magistrato quei video che ho visto delineano uno scenario inquietante e vergognoso». 

«Paolo Siani è stato presentato come il candidato del rinnovamento, il candidato dell'etica, del resto lo conosciamo tutti.
Anche io con lui ho un ottimo rapporto. Tutti ci saremmo attesi una valutazione, magari avrebbe politicamente potuto dire in una maniera molto efficace 'non mi appartiene per nulla quell'immagine e forse ritengo che per questo motivo il partito mi ha candidato, proprio per cambiare paginà. Se invece si limita a dire 'io non faccio processi sommari, ma i processi sommari non li deve fare nessunò, quando a lui dovrebbe stare molto a cuore il giornalismo d'inchiesta... sinceramente non abbiamo per nulla apprezzato» ha detto poi De Magistris. «Credo che chi fa politica, chi è una persona che vuole contribuire al cambiamento dell'Italia, quando ci sono delle immagini e sono vergognose, al di là delle responsabilità dei singoli, lo deve dire. Se non lo dice questo fa riflettere, tanto, sulla differenza tra le chiacchiere e i fatti quando si ha a che fare con la questione morale».
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