Corte dei Conti assolve la Romeo Gestioni da accusa di danno erariale

Corte dei Conti assolve la Romeo Gestioni da accusa di danno erariale
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 15 Ottobre 2018, 17:27 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 18:37
3 Minuti di Lettura
Attività rigorosa, che non ha costituito alcun danno erariale, al punto tale da meritare il cosiddetto «incentivo di buona gestione». Sono queste le conclusioni della corte dei conti, al termine di una partita durata quasi otto anni, legata al rispetto del contratto tra il Comune di Napoli e la Romeo gestioni. Una partita milionaria, che sconfessa alcune conclusioni della Procura della Corte dei conti, secondo quanto emerge da un dispositivo le cui motivazioni sono fresche di deposito. Dodici pagine che raccontano la storia di un braccio di ferro che andava avanti da tempo. Assoluzione per la Romeo gestioni, dunque: completa assoluzione per una vertenza nata da un presunto danno erariale di 100 milioni di euro.

Con la sentenza 982/2018 del 10 ottobre scorso, la sezione giurisdizionale per la Campania della Corte contabile (presidente Michael Sciascia, relatore Romeo Ermenegildo Palma, Cosmo Sciancalepore) ha assolto in via definitiva la Romeo Gestioni dagli addebiti contestati.

Ma ecco il cuore del ragionamento dei giudici: «Considerazione merita il dato storico della ratio che ha determinato il Comune di Napoli ad affidare alla Società la gestione del patrimonio immobiliare e che, nella specie, ha determinato l'introduzione di un incentivo di gestione (pari al sessanta per cento di euro 1.143.870,17), ratio che era espressione della necessità di procedere alla regolarizzazione delle utenze mediante la correlata attività di ricerca, verifica e formalizzazione di occupazioni sine titulo non censite».

In sintesi, per anni i rapporti tra Comune e Romeo gestione sarebbero stati contrassegnati, da un lato da pareri e ricognizioni positive, dall'altro dalla coerente applicazione del contratto, specie quando nel corso degli anni sono emerse delle criticità di volta in volta affrontate e risolte dal gruppo privato. Un punto su cui battono i giudici di via Piedigrotta: «La stessa emersione di tali situazioni peculiari prima non censite ribadisce la Corte dei Conti - costituiva quindi oggetto del contratto funzionale all'accertamento di maggiori entrate rinvenienti dal patrimonio immobiliare (formalizzazione del titolo e determinazione della relativa pretesa), in un contesto in cui il Comune non aveva piena e formale contezza di tutti i propri debitori o, comunque, non aveva certezza dello stato e/o delle condizioni del rapporto locatizione».

Scrivono ancora i magistrati contabili: «Le modalità operative per altro erano le stesse vigenti prima dell'avvio del mandato gestionale della Romeo gestioni e la gestione è proseguita applicando le stesse modalità di calcolo dell'incentivo già precedentemente applicate, senza che fosse stato sollevato alcun dubbio in ordine alla loro correttezza». Poi c'è la questione dei pareri espressi in questi anni da Palazzo San Giacomo: «Proprio in sede di approvazione dei rendiconti della gestione le cennate modalità operative non sono mai state oggetto di dubbio o censura da parte del segretario generale nella formulazione dei relativi pareri di legittimità, circostanza che legittima la considerazione che quelle adottate fossero le modalità applicative pacificamente legittime».

Soddisfazione da parte dei vertici della Romeo gestioni: «Si chiude una vicenda che fu anche al centro di una campagna di stampa virulenta e indiscriminata, e che invece, come da sempre sostenuto dall'Azienda, era basata sul nulla e soprattutto sulla ignoranza dei fatti e della complessità amministrativa e sociale della gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli.
Otto lunghi e tormentati anni, anche di gravissimi danni di immagine, con ripetute fasi processuali e altrettante progressive assoluzioni nel merito delle vicende sottolinea ancora Romeo Gestioni hanno permesso però di accertare fino in fondo la verità della lineare, trasparente, professionale e corretta attività dell'Azienda per tutto il periodo della propria responsabilità nel contratto con il Comune di Napoli. Al punto di meritare anche come stabilisce quest'ultima sentenza l'incentivo di buona gestione previsto dal contratto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA