Colpi a gioiellerie e banche, 12 arresti: sgominata la banda del buco. C'era anche un dipendente del Comune di Napoli

Colpi a gioiellerie e banche, 12 arresti: sgominata la banda del buco. C'era anche un dipendente del Comune di Napoli
Martedì 23 Ottobre 2018, 07:11 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 07:03
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Arrestata nella notte dai carabinieri della compagnia di Napoli centro una «banda del buco» composta da 12 complici; dopo indagini coordinate dalla procura di Napoli il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere, detenzione e porto illegali di armi, rapina, furto aggravato e ricettazione, reati di cui i soggetti rispondono a vario titolo.
 

L’associazione a delinquere si dedicava a rapine e furti in banche e gioiellerie. Sei i colpi accertati tra Napoli e provincia - tutti sventati dai carabinieri - che avrebbero potuto fruttare centinaia di migliaia di euro. L'indagine partì proprio da una tentata rapina alla gioielleria Bulgari in via dei Mille nel gennaio 2017 e ha portato i carabinieri a identificare i malviventi ed a chiarirne le mansioni. Erano, infatti, tutti specializzati: prima studiavano a tavolino le difese passive degli obiettivi, poi gli specialisti dei sopralluoghi entravano negli obiettivi e li “mappavano” per individuare le via d’accesso e di fuga e prendere le misure dei buchi da realizzare; era quindi il turno degli “scavatori”, conoscitori della rete fognaria di Napoli, che si occupavano della realizzazione del buco mentre i “pali”, radiotrasmittente alla mano, li facevano lavorare tranquilli controllando i movimenti in superficie.

Alla fine, dopo attività di scavo durate anche mesi, i malfattori uscivano dalle fogne con tute integrali e stivaloni di gomma quindi, con volto travisato e armati di pistole, assalivano gli impiegati di banca o i commessi delle gioiellerie costringendoli ad aprire caveau e cassette di sicurezza. Per muoversi meglio, inoltre, si sono avvalsi di una guardia giurata e di un dipendente del servizio fognature del Comune di Napoli che avevano messo le loro competenze a disposizione.

Nove arrestati sono finiti in carcere, 3 ai domiciliari. Tre erano stati già arrestati in flagranza durante l’indagine: furono sorpresi a Quarto, uno dopo aver tentato un furto in una gioielleria e due con addosso una semiautomatica. Sequestrati, nel corso dell’attività, trapani, un martello pneumatico, lampade da minatore, divise di istituti di vigilanza privata e delle Poste italiane.

I nomi degli arrestati. Solo Carla Marfella, 45 anni, di Villaricca, agli arresti domiciliari, è incensurata, mentre gli altri sono tutti già noti alle forze dell'ordine. Arrestati Giuseppe Capezzuto, 66 anni, di Castelnuovo Cilento (Sa); Pasquale Iacomo, 60 ani, di Cicciano; Gennaro Cristofaro, 66 anni, di Montesanto; Francesco Trinchillo, 46 anni, di Quarto; Mauro Russo, 41 anni, di Caivano; Antonio Racca, 47 anni, di Villaricca; Vincenzo Alboreto, 55 anni, residente e già agli arresti domiciliari a Scalea (Cs); Giuseppe Caso, 40 anni, di Cercola, già detenuto nel carcere di Ariano Irpino; Vincenzo Cioffi, 49 enne, dei Quartieri Spagnoli e già agli arresti domiciliari.
Agli arresti domiciliari, oltre a C.M. ,anche Michele Carandente, 34 anni, di Quarto (già agli arresti domiciliari) e Massimo D’Onofrio, 42 anni, del Parco Verde di Caivano.


 
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