Portato davanti al boss per fargli pagare il pizzo: sei arresti nel clan di Cercola

Portato davanti al boss per fargli pagare il pizzo: sei arresti nel clan di Cercola
di Patrizia Panico
Mercoledì 25 Aprile 2018, 10:27 - Ultimo agg. 12:30
3 Minuti di Lettura
POLLENA TROCCHIA - Imprenditore portato davanti al boss per quantificare il pizzo. In arresto il capo e i suoi cinque complici, tra i quali una donna.

La vittima era stata dapprima avvisata, poi, dopo un’ora, costretta a seguire un uomo e una donna che lo ha portato l'imprenditore davanti al “capo” per quantificare il pizzo da pagare subito, e anche la somma da versare poi, mensilmente.

È quanto capitato il 30 dicembre scorso a un piccolo imprenditore di Cercola che ha dovuto seguire gli emissari di un 45enne di Pollena Trocchia - in seguito le indagini scopriranno che si tratta di Roberto D’Ambrosio, già sorvegliato speciale - ritenuto elemento di spicco del clan camorristico dei De Luca-Bossa-Minichini” fino a un centro scommesse della città Vesuviana.

Convocata al cospetto del 45enne, la vittima è stata accerchiata e poi spostata in un punto poco a vista del centro scommesse, ed è proprio lì che si è concretizzata la richiesta di denaro - il pizzo - da pagare, aggravata dal metodo mafioso: puntando sulla riconosciuta appartenenza al clan il 45enne ha intimato il pagamento di 500 euro subito dopo l’incontro e, poi, di 200 euro al mese.

I carabinieri della tenenza di Cercola, che a partire dalla constatazione della presenza continua del 45enne nel centro scommesse, osservavano i movimenti dei personaggi in questione, hanno ricostruito tutta la faccenda e, dopo le inevitabili ammissioni della vittima, hanno sottoposto a fermo per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, Roberto D’Ambrosio, 45enne (sorvegliato speciale) e quattro dei suoi complici: tre già noti alle forze dell' ordine e uno incensurato, tutti ritenuti vicini al clan De Luca Bossa-Minichini operante tra i comuni di Cercola e i quartieri napoletani di Barra e Ponticelli. I fermati sono, oltre a D'Ambrosio, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, Luca Concilio, 34enne libero vigilato e Bruno Solla, 54enne del “lotto zero”, Eduardo Mammoliti Fiorentino, 25enne di Ponticelli e Gerardo Russo Ferdinando, 20enne di Cercola, l’unico incensurato; sono stati tutti trasferiti al centro penitenziario di Secondigliano. Coinvolta nella vicenda anche una donna, Arca Baldassarre, 44enne di Massa di Somma che all'epoca dei fatti si era resa irreperibile.

Il gip di Nola ha convalidato i fermi dei primi cinque per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e disposto la custodia cautelare in carcere per tutti trasmettendo gli atti per competenza alla direzione distrettuale antimafia partenopea. La dda ha poi chiesto e ottenuto un’ordinanza dal gip di Napoli.

Il 19 febbraio la donna è stata arrestata su ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla dda ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna per un'altra estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore edile del vesuviano.

I militari della Tenenza di Cercola le hanno ora notificato l'ordinanza di custodia cautelare riguardante i fatti di Pollena Trocchia all'interno del Carcere di Santa Maria Capua Vetere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA