Capri, licenze facili: indagato
l'ex sovrintendente Cozzolino

Capri, licenze facili: indagato l'ex sovrintendente Cozzolino
di Anna Maria Boniello
Giovedì 14 Giugno 2018, 22:52 - Ultimo agg. 15 Giugno, 18:06
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Blitz della Finanza di Capri negli uffici della soprintendenza a Palazzo Reale a Napoli per sequestrare ed acquisire una corposa documentazione nell’ambito di un’inchiesta che vede indagato anche l’ex Soprintendente ai beni architettonici di Napoli Giorgio Cozzolino, noto per la sua intransigenza a proposito della tutela del paesaggio e dell’ambiente, oggi alla guida della Soprintendenza archeologica di Ravenna (contattato telefonicamente, non è stato possibile parlargli per una dichiarazione della vicenda). Con Cozzolino è finita sotto inchiesta anche la sua ex assistente, già responsabile per i comuni di Capri e di Anacapri per l’edilizia, architetto Rosalia D’Apice (ancroa in servizio ma con un altro ruolo), e altre quindici persone: tra queste i componenti della commissione edilizia del comune di Anacapri, i responsabili dell’Utc e vari tecnici di studi privati e direttori dei lavori, tutti indagati a vario titolo in concorso tra loro per abuso d’ufficio, falsità ideologica e violazione delle norme urbanistiche. 
L’OPERAZIONE
La seconda fase dell’inchiesta scattata ieri mattina all’alba ed avviata dalla Quinta sezione urbanistica della Procura della Repubblica di Napoli per reati ambientali diretta dall’aggiunto Nunzio Fragliasso. L’operazione, che ha visto impegnati una trentina di uomini appartenenti al corpo delle Fiamme gialle e della Guardia Costiera di Capri, riguarda autorizzazioni e licenze a costruire che sono state rilasciate dal 2014 in poi per una ristrutturazione del lido Nettuno, un imponente immobile di circa 4mila metri quadrati che si affaccia sulla Grotta Azzurra. Ed è proprio sulla legittimità delle autorizzazioni che si sono appuntate le mire della magistratura. Il 7 giugno scorso è stato eseguito il decreto di sequestro preventivo chiesto dal pm Francesca De Renzis della sezione urbanistica e firmato dal gip Federica De Bellis. Contestualmente al sequestro del lido i finanzieri e militari della Capitaneria di porto notificavano avvisi di garanzia a tecnici, funzionari del Comune di Anacapri, direttore dei lavori, componenti delle commissioni edilizie del Comune di Anacapri. 
TUTTO IN UN GIORNO
Nell’inchiesta finisce il Soprintendente per i beni architettonici paesaggistici, storici ed artistici di Napoli e provincia, carica che rivestiva all’epoca il Soprintendente Giorgio Cozzolino, rimasto al suo posto sino al luglio del 2016 quando poi ha lasciato Napoli per guidare la Soprintendenza della provincia di Ravenna che tutt’ora dirige. Nel registro degli indagati anche la sua assistente funzionaria che istruì le pratiche oggi sotto accusa. Le concessioni a costruire che furono rilasciate al proprietario risultavano tutte in regola: in una sola giornata il soprintendente Cozzolino aveva firmato sia la richiesta di sanatoria per interventi già eseguiti che l’autorizzazione alla ristrutturazione del noto e famoso complesso balneare, che spicca nella zona di Gradola, un area di notevole pregio archeologico dove l’imperatore Tiberio fece erigere una delle sue dimore con vista sul mare. 
CACCIA AI DOCUMENTI
Ieri mattina Fiamme Gialle e Guardia Costiera, quindi, hanno continuato a raccogliere le documentazioni necessarie per chiarire ogni aspetto di legittimità del loro rilascio. Sono partiti da Capri per gli uffici della Soprintendenza a Palazzo Reale con un ordine di perquisizione mentre un’altra pattuglia faceva rotta per Sorrento nell’abitazione privata di un tecnico, ed un altro gruppo di Fiamme Gialle si recava a Riardo (Caserta) , località di residenza di Raffaele Perrella. titolare del lido Nettuno. Perquisizioni anche sull’isola di Capri sia negli studi professionali che nelle abitazioni di alcuni degli indagati e negli uffici tecnici del comune di Anacapri dove sono state acquisite alcune pratiche. La Procura intende mettere a confronto licenze, documentazioni e grafici onde poter ricostruire l’intera vicenda che fino ad oggi è ancora nella fase istruttoria. 
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