Muore a 17 anni mentre si allena in piscina, la Procura apre un'inchiesta

Muore a 17 anni mentre si allena in piscina, la Procura apre un'inchiesta
di Marco Di Caterino
Venerdì 9 Marzo 2018, 10:41 - Ultimo agg. 10 Marzo, 10:24
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CAIVANO - Un'ultima bracciata in vasca e poi la morte. Choc nella piscina Delphinia Sporting Club di Caivano, dove ieri pomeriggio Mario Riccio, 17 anni, nuotatore di interesse nazionale del settore agonistico della società Acquachiara di Pomigliano, ha accusato il mortale malore che non gli ha lasciato scampo. I soccorsi sono stati immediati. Ma massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca e persino l'uso di un defibrillatore non sono riusciti a strappare alla morte il povero ragazzo.

Sul posto i carabinieri della locale tenenza e i militari della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Francesco Filippo, che hanno avviato le indagini sotto la direzione del pubblico ministero Rossana Esposito della Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco. Il magistrato ha disposto il sequestro giudiziario della salma, che è stata portata all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico federiciano, in attesa che il pubblico ministero ordini l'autopsia. In caso di decesso di un atleta, apparentemente sano e controllato dalle strutture sanitarie della società di appartenenza c'è un protocollo specifico da seguire nelle indagini, come è accaduto recentemente per il caso di Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto durante il sonno nella notte tra sabato e domenica scorsa a poche ore dal match contro l'Udinese. Per questo sarà necessario sottoporre la salma del giovane nuotare all'esame autoptico per chiarire le cause di questa morte improvvisa, esami tossicologici compresi.

Al vaglio degli investigatori anche le modalità del soccorso prestato al diciassettenne, le misure di sicurezza e quelle del pronto soccorso della struttura, e se c'è stato al momento dei soccorsi l'impiego del personale formato e certificato.
 
Mario Riccio, che abitava a Casalnuovo da circa sette anni dopo essersi trasferito con la famiglia, era originario di Casoria, dove il padre è titolare di un avviato e stimato studio di commercialista, ieri pomeriggio si è presentato puntale all'allenamento che di giovedì e martedì svolgeva nella vasca della piscina Delphinia di Caivano, perché le corsie della sua società in questi due giorni sono occupate da altri corsi. Da quanto hanno potuto accertare gli inquirenti il malore sarebbe sopraggiunto senza alcun preavviso né sintomo premonitore, circa un'ora dopo l'inizio dell'allenamento. Uno degli istruttori ha immediatamente notato che qualcosa non andava nelle bracciate ed è intervenuto, tirando fuori vasca Mario Riccio, che già non dava segni di vita. E per un'ora gli sono stati praticati i soccorsi, dapprima dal personale della piscina e poi dai sanitari del 118 che sono intervenuti in una manciata di minuto dalla prima chiamata di soccorso. Ai medici che pure si sono impegnati allo stremo, non è rimasto altro che firmare il referto di avvenuto decesso.

«Una tragedia immane - ha dichiarato Franco Porzio, indimenticato campione della pallanuoto oro olimpico a Barcellona, fondatore e presidente della società Acquachiara - Mario, come la sorella Angela altra speranza del nuoto italiano, da quello che mi hanno raccontato i suoi istruttori era un ragazzo che tutti noi avremmo voluto come figlio. Era molto serio e coscienzioso e si impegnava negli allenamenti. Non so spiegare questa morte. I nostri atleti sono tutti supercontrollati e gli allenamenti sono personalizzati e tarati per fisico e età. Siamo tutti genitori ed in questo momento e nel futuro saremo tutti vicini alla famiglia di Mario, la cui morte ci ha reso sgomenti».
 

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