«Via dal Vomero», e accoltellano 15enne in via Scarlatti: arrestati cinque giovanissimi

«Via dal Vomero», e accoltellano 15enne in via Scarlatti: arrestati cinque giovanissimi
Sabato 24 Marzo 2018, 11:08 - Ultimo agg. 15 Giugno, 19:00
3 Minuti di Lettura

È stato il prepotente desiderio di rivendicare la propria supremazia sul territorio ad armare la mano del branco che lo scorso 9 dicembre, a Napoli, nel quartiere «bene» del Vomero, ha accoltellato e ridotto in fin di vita un minorenne, picchiato insieme con quattro suoi amici all'uscita di un pub della zona. All'alba gli agenti del locale commissariato e della Squadra Mobile della Questura hanno notificato cinque provvedimenti restrittivi a quattro minorenni e un maggiorenne, ritenuti autori della violenta aggressione che sarebbe potuta costare la vita del ragazzo. Fu salvato grazie a un delicato intervento chirurgico: oltre alle botte fu colpito con diversi fendenti al petto, sferrati con un coltello a farfalla.

A differenza degli altri finora individuati, secondo gli inquirenti il gruppo sgominato oggi ha caratteristiche più simili a quelle delle cosiddette babygang. Innanzitutto rivendicano il proprio controllo sul territorio, che si estende dal Vomero e all'Arenella, anche a colpi di coltello; hanno un leader, che è stato identificato e bloccato; sono organizzati e determinati a farsi rispettare e la loro zona deve assolutamente essere «off limits» per chi non ci abita.
 


​Dieci giorni dopo il ferimento del minorenne, - è emerso dagli accertamenti - quattro dei cinque ragazzi, tra cui anche colui che è stato identificato come il leader, sono stati denunciati. Viaggiavano in sella a degli scooter e non si sono fermati a posto di blocco della èolizia; gli agenti riuscirono comunque a bloccarli. Negli slip nascondevano due coltelli a serramanico. I cinque ragazzi appartengono a famiglie difficili, alcune delle quali sbarcano il lunario per vivere. Sono tutti iscritti a scuola, anche se non frequentano le lezioni con regolarità.

Malgrado la zona fosse carente di sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti comunque a ricostruire ciò che è accaduto quel tragico 9 dicembre. La babygang è entrata in azione subito dopo essere venuta a conoscenza che i cinque ragazzini non erano della zona. È bastato questo a innescare le violenze. Le vittime sono state accerchiate e poi, quando il leader ha dato il segnale, l'aggredite. Tre dei cinque ragazzi presi di mira sono riusciti a fuggire; gli altri, invece, costretti a subire, uno addirittura addirittura l'accoltellamento, che ha messo la sua vita in pericolo.

Il cerchio sulla vicenda del 9 dicembre può ora ritenersi chiuso ma l'attività investigativa prosegue: non si esclude, infatti, che della babygang facciano parte anche altri elementi, non ancora identificati, e che il gruppo sia l'autore di altri atti criminali simili. I più piccoli sono stati chiusi in un istituto penale minorile. Il maggiorenne, invece, è in stato di fermo. Per tutti l'accusa è tentato omicidio e lesioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA