La banda della Parrocchiella alle Iene: «Ma quale babygang, pensavamo fosse un provino di Gomorra»

La banda della Parrocchiella alle Iene: «Ma quale babygang, pensavamo fosse un provino di Gomorra»
di Andrea Ruberto
Lunedì 19 Febbraio 2018, 12:52 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 06:48
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La vera storia della baby gang più famosa d’Europa. Titola così il servizio trasmesso ieri in prima serata dal programma “Le Iene”, su Italia 1. La foto incriminata la conosciamo tutti. È stata pubblicata sui più importanti quotidiani d’Italia, e poi d’Europa. Lo scatto ritrae otto bambini, in posa con armi da fuoco, lame e manganelli. E una didascalia: «La banda della Parrocchiella, facciamo paura. QS», che sta per Quartieri spagnoli, la zona antica nel centro di Napoli. È lì che Giulio Golia, inviato del programma televisivo, conduce le proprie indagini, alla ricerca dei membri della famigerata babygang. Tra i vicoli sembra non si parli d’altro: «State facendo passare i quartieri per un posto che fa paura, io non la vedo qui questa delinquenza», urla una donna in strada. «Signora, se dite che le babygang non esistono state sbagliando», replica un ragazzo.

Ma su un punto sono tutti fermamente d’accordo: quelli ritratti nella foto non sono criminali, sono bravi ragazzi. E a confermarlo sono proprio i genitori, «Sono bravi bambini, non so come abbiano potuto fare questo. Sono stati tutti puniti per questa foto». «Effettivamente questi bambini, man mano che li incontriamo, non ci sembrano proprio dei delinquenti» ironizza Golia. Francesco, Salvatore e poi Luigi vengono fuori uno dopo l’altro. «Ij so chist!», «Ij chistu ‘cca!» dichiarano i piccoli indicando la foto e raccontando di averle prese di santa ragione dalle mamme per quello scatto.

Secondo i bambini, la foto sarebbe stata scattata due anni prima, e non l’estate precedente come si legge in giro, da un sedicente giornalista per un provino per la serie Gomorra. «Ci ha detto che uscivamo in televisione se facevamo questa foto, e noi abbiamo detto di sì perché volevamo ascì int a televisione» sostiene uno dei protagonisti. «Le armi? Abbiamo preso una mazza di scopa, la pistola era a piombini». «E il pugnale?», domanda Golia. «Era di plastica!» risponde prontamente uno di loro. La scatto sarebbe poi stato pubblicato su Facebook da uno dei ragazzi, dando origine alla polemica. I genitori, all’oscuro di tutto prima di vedere la foto in Tv, testimoniano quanto la vicenda abbia scosso i loro figli che, ancora oggi, hanno paura che la polizia possa portali via. «Abbiamo paura della baby gang - dichiarano i bambini - se dovessimo incontrarle ce ne fuimm!».

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