L'​Anm e gli incidenti fantasma: finte cadute su bus e metrò

Un tamponamento in via Acton (foto d'archivio)
Un tamponamento in via Acton (foto d'archivio)
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 14 Dicembre 2018, 22:50 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 08:50
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Lotta senza quartiere dell’Anm agli incidenti fasulli. Ma mentre diminuiscono fortemente i sinistri sui bus, sui quali ci sono controlli sempre più serrati degli uffici legali e dei centri antifrode delle compagnie assicurative, aumentano invece quelli nelle stazioni della metropolitana. Raddoppiate le cadute sulle scale mobili e gli scivolamenti negli ultimi cinque anni. E l’azienda lancia l’allarme su un «effetto traslazione dei sinistri “fantasma” dal ramo della gomma a quello del ferro e della sosta». Numeri contenuti, ma preoccupanti, soprattutto perché nell’ultimo biennio il fenomeno dei sinistri farlocchi si riteneva quasi debellato. Per anni, infatti, l’Anm ha dovuto tenere a bada approfittatori e furbetti. «Sulle polizze abbiamo raggiunto ottimi risultati - spiega Nicola Pascale, amministratore unico Anm -grazie a un’area aziendale presidiata in maniera efficace. Sono diminuiti gli incidenti e si sono ridotte le aliquote dei premi. Abbattuti i sinistri fantasma. Ci costituiamo sempre e si fanno precise rilevazioni degli eventi».
I BUS
Nel 2013 i sinistri in Anm erano oltre 2.200. E i costi per assicurare un bus a Napoli erano schizzati alle stelle: 25mila euro in media all’anno di Rca per ogni mezzo, come una Ferrari. Oggi, grazie a un duro lavoro iniziato anni fa dagli uffici legali, di cui solo adesso si vedono i risultati, i sinistri sono scesi a poco più di 700 l’anno e i premi medi delle polizze a 9.400 euro. Ad aver influito sui prezzi anche la contrattazione sempre più vantaggiosa con le compagnie, con l’ausilio anche di broker assicurativi, che hanno consentito di abbassare i costi. Così come l’installazione di scatole nere e telecamere a bordo dei mezzi. La scure è calata soprattutto sui cosiddetti sinistri “presunti”, quelli cioè denunciati dai viaggiatori, ma quasi sempre smentiti dagli autisti, scesi dai 1.600 del 2013 - quasi 3 volte in più di quelli denunciati dai conducenti nello stesso anno - ai 330 di quest’anno. Come? Con l’attivazione di una serie di misure: istruttorie serrate, esposti in Procura, denunce di ipotesi di truffa, con processi ancora in corso. Lavorando gomito a gomito con gli uffici anti-frode delle compagnie assicurative, per far luce sul cosiddetto “mercato dei sinistri”, che ha visto coinvolti sia utenti che avvocati. Senza trascurare la possibilità che sulla diminuzione degli incidenti possa aver giocato anche il minor numero di bus in strada.
IL METRÒ
Mentre si chiude la morsa sui bus, però, negli ultimi tempi si è registrato un aumento degli incidenti nelle stazioni della metropolitana. Sinistri raddoppiati in 5 anni, da circa 20 a 40 in media all’anno. Si tratta soprattutto di cadute sulle scale mobili, sui gradini o sulle banchine, spesso affollate. Ma i casi possono essere vari: scivolamenti per la pioggia o magari legati a comportamenti scorretti, come salire su una scala con un passeggino semiaperto o non dare la mano ai minori. Chi si fa male in stazione deve subito denunciare l’episodio al personale, se non lo fa diventa molto più difficile dimostrare che sia accaduto. Tra le cause dell’aumento dei sinistri in stazione c’è anche l’apertura delle nuove fermate con il conseguente maggior afflusso di passeggeri. Numeri contenuti, che, però, preoccupano, perché in continua crescita. Così, gli “007” aziendali hanno acceso i riflettori su un possibile «effetto traslazione dei sinistri “fantasma” dal ramo della gomma a quello del ferro», a quanto emerge dal report di Anm di novembre. Anche se diverso è il tipo di assicurazione, Rca nel primo caso, Rct (responsabilità verso terzi) nel secondo. Sotto stretta osservazione le stazioni della Linea 1, soprattutto quelle con tante scale mobili lunghe, come Toledo, sulle quali sono stati rafforzati presidi e monitoraggi. Gestire gli impianti, poi, non è semplice, perché oltre agli spazi Anm, ci sono le zone “grigie”, le aree condivise con altre aziende di trasporto e i negozi.
LA STRATEGIA
Per contrastare il fenomeno, l’Anm ha una task force interna che lavora in collaborazione con le compagnie assicurative. E si stanno utilizzando le armi già sperimentate per abbattere i sinistri sui bus. Dall’attenta gestione di ogni singolo caso, alle istruttorie rigorose, alla costituzione in Tribunale. Per raggiungere i risultati ottenuti per i pullman, è stata riorganizzata tutta la parte del contenzioso. Rispetto al passato, oggi si chiamano a testimoniare anche gli autisti ed è stato introdotto il contraddittorio sulle perizie. A questo si aggiunge la partnership con le compagnie di assicurazione. Un lavoro congiunto che ha dato i suoi frutti portando ad abbassare i costi delle polizze. La svolta nel 2017, con le nuove gare che, sulla base dei dati dei sinistri dell’ultimo triennio, hanno consentito di abbattere i premi, perché oggi l’Anm è considerata più affidabile e gode di maggior fiducia. I costi per assicurare i 564 veicoli Anm sono scesi da 12 milioni (2013) a 4 (2017).
FUNICOLARI
Oggi, intanto, potrebbero tornare le corse notturne della Funicolare Centrale fino alle 2.

Ieri, invece, gli impianti di Chiaia, Montesanto e Mergellina sono stati bloccati per 4 ore per lo sciopero della Faisa Cisal, con un’adesione del 47% (35 lavoratori su 74). La Centrale invece è rimasta aperta. «Partecipazione massiccia - commenta Franco Falco (Cisal) - Proseguiremo la battaglia fino alla sottoscrizione di un accordo condiviso».

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