Amianto nel bene confiscato
alla camorra, scoperta da un rogo

Amianto nel bene confiscato alla camorra, scoperta da un rogo
di Elena Petruccelli
Sabato 14 Luglio 2018, 11:53 - Ultimo agg. 16:05
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Afragola - Amianto nel bene confiscato alla camorra, e al suo esterno sulla strada che costeggia l'asse mediano e futuri siti per il passaggio della TAV. A far emergere il tutto è stato un rogo, il pomeriggio di giovedì scorso. Uno dei tanti incendi di cui è vittima la Terra dei Fuochi ogni estate, questa volta ha dato vita alla battaglia di alcuni proprietari degli orti sociali coltivati sul bene confiscato e di Rete di Cittadinanza e Comunità, associazione da sempre attiva nella difesa del territorio. Il giorno dopo l'incendio, già si trovavano decine di pneumatici sistemati in pile, come fossero  pronti per essere dati alle fiamme. E ancora fumo denso nero, cenere, lapilli, scarti di edilizia, medicinali e divorato dalle fiamme, in parte, anche amianto messo in sicurezza con coperture di plastica e nastro segnaletico. Tutto lì a pochi metri dagli orti sociali, nati per far rivivere lo spazio confiscato al clan Magliulo. Eppure anche all'interno del fortino della legalità, dove in un casolare di pietra ai piedi un albero di sambuco, da mesi sono presenti vecchie tubature e materiale in amianto, finora non oggetto di bonifica. GIi affituari degli orti sollevano la necessità di un carotaggio del terreno, per comprenderne lo stato di salute. Commenta Vincenzo Tosti di Rete di Cittadinanza e Legalità: <<Sembra che il gestore abbia segnalato più volte la rimozione immediata dell'amianto all'interno del bene, e nel perimetro dell'area dove sono stati sversati diversi rifiuti. Mi è stato detto che le prime segnalazioni risalgono al 2017. Un bene confiscato è il presidio della legalità, è inaccettabile che ancora oggi persista una situazione del genere. Bisogna immediatamente adoperarsi e rimuovere l'amianto>>.  
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