Napoli, terrazza green a San Giovanni a Teduccio tra fotovoltaico e idroelettrico

Si parte dalla sistemazione della scogliera e l'abbattimento del muro dell'ex depuratore

La terrazza
La terrazza
di Alessandro Bottone
Mercoledì 24 Aprile 2024, 19:58
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L'ex depuratore di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli, sarà trasformato in una nuova terrazza panoramica fronte mare. Da impianto ormai dismesso a spazio da riconsegnare alla collettività attraverso un consistente e ambizioso piano di rigenerazione urbana, uno dei diversi tasselli utili a recuperare la zona costiera. “Napoli lungoEst terrazza a mare” è uno dei progetti al quale lavora l'amministrazione comunale per ricucire il rapporto tra lo specchio d'acqua ancora negato e l'ex quartiere industriale così da immaginare un destino diverso per l'ampia fascia costiera.

L'intervento prevede, innanzitutto, la bonifica e l’abbattimento di strutture ormai inutili oltre a un sistema di protezione della costa. In ottica green si aggiunge la possibilità di produrre energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici e un sistema micro-idroelettrico. Più in generale l’obiettivo è migliorare la fruibilità dell’area nella quale, tra opifici industriali dismessi e altre strutture, «si aprono paesaggi panoramici, arenili utilizzabili per elioterapia, tratti di costa percorribili liberamente o interdetti per diverse motivazioni». Si tratta, infatti, di «un tratto di litorale lungo poco meno di 2,5 chilometri di cui, ad oggi, solo un quinto è stato riqualificato e restituito ai napoletani», si legge negli atti del Comune di Napoli che, intanto, lavora «al recupero sano e concreto del rapporto città-mare da sempre negato in questa parte del territorio».

Nello specifico con “Napoli LungoEst terrazza a mare” si prevede la dismissione dell'ex depuratore e la sua riconversione avendo come esempio la sistemazione della terrazza della vicina Pietrarsa. Sfide e primi dettagli tecnici sono contenuti negli atti del Servizio “Difesa idrogeologica del territorio e bonifiche” del Comune di Napoli approvati dalla giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi su proposta dell'assessore alle infrastrutture Edoardo Cosenza. A ben vedere, il documento preliminare alla progettazione è focalizzato sul restauro e sulla rifunzionalizzazione della scogliera ormai dissestata per mancanza di manutenzione e continue mareggiate. Risultano necessari, quindi, il restauro e recupero della barriera e l'abbattimento parziale del muro che ostacola la vista dallo spazio che sarà aperto gratuitamente ai cittadini.

Si potrà «prevedere eventualmente la realizzazione di una scogliera soffolta a distanza opportuna da quella esistente», si legge nei documenti, ma bisogna porre attenzione alle formazioni coralligene presenti a 500-700 metri dalla costa che devono essere preservate e valorizzate. Altro aspetto da considerare è la presenza del collettore Levante, uno degli scarichi senza depurazione che sfociano nel mare di Napoli Est. Negli oltre 26mila metri quadrati - nei quali è necessaria la bonifica di materiali contenenti amianto - è previsto il parziale recupero dei manufatti dell'ex impianto, la connessione con la rete ciclopedonale e, aspetto fondamentale, la connessione delle due grosse spiagge di San Giovanni.

Il recupero della scogliera

Per il recupero della scogliera occorrono circa 3,6 milioni di euro. È di 12 milioni, invece, il costo complessivo per la riqualificazione della terrazza. Ad oggi sono disponibili risorse per 8 milioni attraverso due finanziamenti di cui beneficia Palazzo San Giacomo: sette milioni attraverso il Cis Vesuvio-Pompei-Napoli e un milione dai fondi del Sin Napoli Orientale. Saranno tecnici e professionisti esterni a fare tutte le valutazioni e a portare avanti la progettazione che dovrà tenere conto di pareri e autorizzazioni di altri enti tra i quali la verifica preventiva dell’interesse archeologico. Il cantiere dovrebbe essere aperto tra l'inverno e la primavera del 2026 per giungere al collaudo dell'opera nell'estate 2027.

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