Capri, in campo la Regione: «Il porto verrà ampliato»

Capri, in campo la Regione: «Il porto verrà ampliato»
di Anna Maria Boniello
Giovedì 19 Luglio 2018, 10:30
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CAPRI - «La Regione Campania non decide il numero di corse per e da Capri ma le autorizza sulla base delle richieste delle compagnie, fatto salva la coincidenza con altre linee già assegnate e previo parere della Capitaneria». Èquesta la risposta che arriva da Palazzo Santa Lucia dopo le polemiche per il sovraffollamento e la paralisi dei servizi pubblici, dovuti secondo gli amministratori isolani e le associazioni all'elevato numero di corse che arrivano e partono da Capri, ben 219 al giorno tra traghetti, aliscafi, motonavi e catamarani, con punte massime di sbarchi di 14mila persone al giorno. «ll sovraffollamento nei mesi di luglio e agosto si registra puntualmente da anni - fa sapere ancora Palazzo Santa Lucia - ed è per questo che, in piena intesa con il sindaco, la Regione ha deciso di intervenire in maniera strutturale finanziando e avviando il piano di ampliamento delle banchine e di riorganizzazione del porto di Capri». Un impegno che il presidente Vincenzo De Luca aveva già preso, annunciando la riorganizzazione di tutta la portualità in Campania: un progetto lasciato nel cassetto per dieci anni, che adesso può rimettersi in moto.

La costruzione dello scalo commerciale di Capri risale alla fine degli anni '20 e la prima banchina venne utilizzata per le operazioni di sbarco e di imbarco dei turisti. Man mano il porto si ampliò fino agli inizi degli anni '70 quando fu costruito il braccio esterno per riparare il molo dalle forti mareggiate e dai venti provenienti da nord. Nessun intervento, però, per modificare la preesistente struttura, allargare le banchine, dotare gli spazi di attesa di strutture parasole e dividere i flussi turistici di arrivi e partenze, è stato fatto negli oltre ottant'anni di vita. Fino al 2008, quando l'allora assessore regionale ai trasporti regionale Ennio Cascetta annunciò lo stanziamento di 37 milioni di euro per il restauro, la manutenzione e l'ampliamento del porto commerciale di Capri.
 
L'opera prevedeva tre fasi di intervento. Per il primo, che prevedeva lavori di ampliamento della banchina per estendere l'area di sosta e transito del flusso di persone e veicoli e l'ampliamento del molo Banchinella per migliorare l'attracco delle navi veloci, erano stati finanziati 8 milioni di euro e l'opera doveva terminare entro il 2009, mentre la seconda e terza fase (costruzione di un nuovo terminal passeggeri, oltre l'allargamento della banchina del molo principale, la risistemazione degli attracchi e la realizzazione di sistemi di sicurezza per i flussi turistici ) che avrebbero giovato degli ulteriori finanziamenti si dovevano concludere entro il 2013. Tutto ciò era previsto da un protocollo di intesa tra Regione e Comune di Capri e i finanziamenti sarebbero stati reperiti con fondi Por 2007/2013 e Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate). Ma i lavori non sono mai iniziati e i fondi sono andati perduti.

A dieci anni esatti dalla firma di quel protocollo, l'argomento viene ripreso. A gennaio la Regione, con i fondi di rotazione, ha riproposto un bando da 384mila euro per un nuovo progetto esecutivo del primo lotto, con impegno di spesa complessiva di circa 8 milioni di euro. Lavori per ampliare il piazzale di Marina Grande sfruttando l'area degli scivoli lungo tutto il fronte dell'attuale piazza, dalla radice del molo principale fino all'area della Banchinella dove attualmente attraccano i traghetti. A distanza di qualche settimana la Giunta regionale ha deliberato un provvedimento relativo al finanziamento degli interventi per i porti, per un totale di circa 150 milioni in tutta la Campania. A maggio è partito il primo bando che prevede un investimento di circa 66 milioni di euro: partecipa a questa prima fase anche il Comune di Capri. A fine ottobre, secondo il cronoprogramma, dovrebbero iniziare i primi interventi per le sistemazioni a terra. Al termine dei lavori previsti dal primo bando, ulteriori risorse sono previste dalla delibera del Cipe per un totale di circa 150 milioni di euro destinati a coprire tutti i fabbisogni esposti dai 49 porti regionali.
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