«Era dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile che la libertà e la democrazia non erano mai state sotto attacco qui in patria come lo sono oggi. Ciò che rende raro il nostro momento è che la libertà e la democrazia sono sotto attacco sia in patria che all'estero, nello stesso momento». Joe Biden ha iniziato così il suo discorso di circa un'ora sullo stato dell'Unione, in un Congresso diviso a metà: con i dem che si sono spellati le mani a lungo e ripetutamente invocando «altri quattro anni» e i repubblicani rimasti sempre seduti senza applaudire, qualcuno col cappellino Maga contestando il presidente nonostante l'invito al decoro dello speaker della Camera Mike Johnson, che peraltro ha battuto le mani in più occasioni. Un discorso politicamente forte, carico di ottimismo, ruotante intorno al 'comeback' dell'America, durante il quale il leader dem ha mostrato lucidità e vigore, scherzando anche sui suoi 81 anni, vero tallone d'Achille elettorale: «alla mia età certe cose diventano più chiare che mai. So che non sembra, ma sono qui da molto tempo».
L'intervento
Due le linee del suo intervento, una sui conflitti internazionali in corso e l'altra di politica interna, con Donald Trump sempre nel mirino, anche se non lo ha mai nominato direttamente.
Gli scenari
Quanto a Pechino, Biden ha assicurato che gli Usa possono vincere la sfida della competizione per il 21/mo secolo e ha rivendicato di aver fatto molto di più del suo predecessore, »nonostante i suoi discorsi duri sulla Cina«. Ma è sul fronte interno dove Biden puntava di più per riconquistare il voto degli americani e risalire nei sondaggi, dove è ai minimi storici. Per questo ha vantato un'economia record »che ora il mondo intero ci invidia«, la battaglia per i diritti riproduttivi, civili e dei lavoratori, la riduzione del debito studentesco, la lotta contro il fentanyl e la violenza delle armi, la difesa del welfare, il rinnovo delle infrastrutture e della catena di approvvigionamento. In particolare ha insistito sul diritto d'aborto dopo l'abolizione della 'Roe v. Wadè, ammonendo che il potere delle donne si farà sentire anche nelle prossime elezioni come nel 2022 e nel 2023.
La sfida
Quindi, riferendosi a Trump, ha assicurato che non »demonizzera« i migranti dicendo che »avvelenano il sangue del nostro Paese« e ha sollecitato il Congresso ad approvare una legge sul controllo delle frontiere. Infine ha rilanciato la crociata fiscale perchè le aziende e i miliardari paghino la loro »giusta quota«, proponendo un aumento delle tasse per loro e sgravi per i poveri. Il finale è ancora contro Trump, per evidenziare il contrasto col suo rivale: »la mia vita mi ha insegnato ad abbracciare la libertà e la democrazia. Un futuro basato sui valori fondamentali che hanno definito l'America: onestà, decenza, dignità, uguaglianza. Per rispettare tutti. Per dare a tutti una possibilità giusta. Per non dare all'odio un porto sicuro. Ora alcune persone della mia età vedono una storia diversa: una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Quello non sono io«. Trump, nonostante alcuni problemi tecnici iniziali, è riuscito a commentare sul suo social Truth il »discorso arrabbiato, divisivo e pieno di odio« di Biden, accusandolo dell'incendio in Medio Oriente per la sua condiscendenza verso l'Iran e della crisi migratoria al confine col Messico.