Bimbo caduto nel pozzo 5 giorni fa: si scava ancora, georadar segnala ampia cavità

Bimbo caduto nel pozzo 5 giorni fa: si scava ancora, georadar segnala ampia cavità
Mercoledì 16 Gennaio 2019, 09:11 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 17:49
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Diminuiscono ancora le speranze di ritrovare in vita Julen il bimbo di 2 anni, cinque giorni dopo la caduta in un pozzo vicino Malaga, sono ormai ridotte a un filo a causa delle complicazioni nelle complesse operazioni di salvataggio. Il piano iniziale di realizzare un tunnel orizzontale al pozzo di prospezione, profondo 110 metri, in cui è precipitato Julen è stato sospeso per l'instabilità del terreno, secondo quanto ha comunicato oggi ai media Angel Garcia, il rappresentante dell'Ordine dei Minatori di Malaga, consulente delle operazioni.
Oggi il georadar aveva segnalato un'ampia cavità attorno al pozzo che secondo alcuni geologi potrebbe dare qualche chances in più al bambino di sopravvivere. 

La nuova previsione è «di cominciare oggi» la perforazione del primo di due condotti verticali e paralleli al pozzo di prospezione, per accedere a bambino attraverso piccole gallerie orizzontali. Il portavoce non ha escluso che il salvataggio non possa essere portato a termine prima di lunedì.


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I soccorritori nei giorni scorsi hanno trovato nel pozzo resti di capelli che secondo l'esame del DNA sarebbero del bimbo. La notizia arriva dopo che negli ultimi giorni qualcuno aveva messo in dubbio che Julen si trovasse effettivamente nel pozzo. Intanto i tecnici hanno deciso di intubare le pareti della cavità lunga 110 metri per 25 cm di diametro dov'è precipitato il bambino, per fortificarle alla luce delle «difficoltà tecniche» sorte nella costruzione dei due tunnel, uno parallelo, l'altro orizzontale, attraverso i quali i soccorsi cercano di arrivare al piccolo. A confermarlo sono fonti della guardia civile, che coordina i lavori. La parte finale delle due gallerie sarà scavata dal gruppo di minatori esperti giunti dalle Asturie e dall'impresa svedese Stockholm Precision Tools AB, che localizzò e trasse in salvo i 33 minatori imprigionati in una miniera in Cile nel 2010.


«Con mia moglie siamo a pezzi, siamo morti. Ma abbiamo ancora la speranza che Julen sia vivo», ha spiegato José Rossello, il padre del bimbo, lanciando un appello a continuare le operazioni di salvataggio, perché si è detto convinto che «rivedrò vivo mio figlio». L'uomo ha ringraziato per l'appoggio che con la moglie Vicky stanno ricevendo da «tutte le persone che ci danno forza, le imprese che offrono aiuto, gli psicologi, la guardia civile e tutti quanti stanno lavorando giorno e notte senza tregua». Alla durezza della situazione, si unisce la stanchezza dei genitori, che da domenica non si sono allontanati dalla zona, in cui le squadre di soccorso lottano contro il tempo. «Abbiamo un angelo che ci aiuta a che Julen esca fuori vivo», ha detto José, riferendosi all'altro figlio, il primogenito morto all'età di 3 anni. Quanto al ritrovamento nel pozzo dei capelli, i resti biologici che coincidono con il Dna di Julen, il papà non ha mostrato sorpresa: «Per molti lo sarà, non per noi, che lo sapevamo». 

Bimbo caduto nel pozzo a Malaga, il tunnel scavato senza autorizzazione. Si scava ancora per salvare Julen

L'alto funzionario, riporta La Vanguardia, ha precisato che il pozzo è profondo 107 metri. Come è noto, la sonda procede molto lentamente poichè il pozzo è ostruito dalla terra franata dalle pareti che le squadre dei soccorsi stanno rimuovendo con l'aiuto di un potente estrattore. 

 

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