Nasce il progetto «Cook-t», nei vicoli di Chiaia i turisti vanno a lezione di ragù e genovese

Nasce il progetto «Cook-t», nei vicoli di Chiaia i turisti vanno a lezione di ragù e genovese
di Giuliana Covella
Venerdì 18 Maggio 2018, 15:10
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«Sai come ti accorgi che il ragù è pronto? Quando l’olio sale a galla e intorno alla pentola si forma una specie di contorno nero. Ecco, quello è il momento giusto per gustarlo dopo 10 ore di cottura». Gianluca Amoroso ha l’arte dell’affabulatore quando parla della «punta di diamante» della «Signora Bettola», un locale tipico nascosto (ma non tanto, dato che i turisti arrivano fin qui grazie alle recensioni su TripAdvisor) tra i vicoli del salotto buono. Varcando la soglia del civico 3 di vico Satriano a Chiaia si percepisce subito l’amore per la tradizione, ma soprattutto la passione di chi se ne prende cura, ogni giorno, come fosse una creatura. «La prima regola è l’accoglienza del cliente», rimarca Gianluca, che a 42 anni ha alle spalle un’esperienza nel settore della ristorazione, maturata grazie ai viaggi in giro per l’Italia e il mondo. Ma è sempre rimasto legato alle proprie radici, che ha voluto riproporre in ogni dettaglio nel suo locale: dalle pentole in rame, ai cornicielli, ai reggiseni della nonna e alle t-shirt appesi ai fili, ai tamburelli, alle vecchie valigie, all’immagine - immancabile per i napoletani - di Maradona affissa al muro. Un locale dove da oggi gli appassionati potranno andare a lezione di ragù, genovese, pasta e patate, ma anche trippa con taralli, quest’ultima new entry del menu. 
 

Tutto ciò grazie al progetto “Cook-t” rivolto a turisti, napoletani e a tutti gli amanti della cucina campana. Si partirà a giugno con lo show cooking di pasta e patate: dimostrazione, assaggio e ricetta con i segreti dello chef per tutti i partecipanti e si proseguirà con le cooking class di ragù e genovese, con la preparazione e la degustazione dei piatti cucinati. Cavalli di battaglia del nuovo ristorante di Gianluca Amoroso e Carmine Di Lorenzo: oltre a ragù e genovese cotti rigorosamente per 10 ore, pasta e patate, parmigiana di melanzane, “pizzelle” fritte con pomodorini del piennolo. E con l’arrivo dell’estate spiccano le caponate, le insalate di polpo, salmone, baccalà e la nuovissima trippa con il tarallo. Non manca un omaggio alla costiera con gli spaghetti alla Nerano. Infine i dessert: il tiramisù servito nella moka e accompagnato da una tazzina di caffè, la zuppetta e il babà. «Seguiamo la storia della cucina napoletana, che vogliamo conservare e trasmettere con i nostri piatti anche attraverso queste divertenti lezioni - spiega Amoroso - coinvolgendo napoletani e turisti, che potranno così ripeterli a casa loro. Regaleremo loro la ricetta del piatto prescelto condita degli ingredienti del nostro territorio». 
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