La sfida a Just Eat parte da Napoli: il «panaro» napoletano contro i droni

Il logo di Cest Eat
Il logo di Cest Eat
di Antonio Folle
Lunedì 23 Aprile 2018, 12:14 - Ultimo agg. 19:54
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Dalla città della sirena Partenope parte la sfida al colosso Just Eat. Il noto avvocato penalista Sergio Pisani ha dato vita a Cest Eat, una piattaforma che si prefigge l'obbiettivo di scalzare dal suo trono il servizio di consegna di cibo a domicilio più famoso del mondo. L'idea, come ha raccontato Pisani, nasce dall'iniziativa di un altro colosso americano - Amazon - che ha annunciato di voler ricorrere ai droni per effettuare consegne a domicilio in trenta minuti. Ai droni di Amazon e allo strapotere di Just Eat, Cest Eat oppone il panaro napoleano. Proprio il tradizionale cestino di vimini partenopeo sarà il protagonista dell'idea che sta già spopolando sui social network.

Il concetto è semplicissimo. Chiunque può proporsi per cucinare per Cest Eat. In base a un sistema di feedback in stile Amazon i potenziali clienti potranno scegliere i cuochi più bravi o quelli più vicini al proprio domicilio. La consegna è ancora più facile. I cuochi, infatti, non dovranno nemmeno uscire di casa per consegnare i manicaretti preparati. Basterà calare dall'alto la corda e il panariello contenente le vivande che saranno così consegnate dal produttore al consumatore finale. Un sistema che, è l'obbiettivo di Pisani, vuole rivoluzionare non solo il sistema delle consegne a domicilio ma l'intero comparto dello street food partenopeo.

Chi non ha voglia o non può uscire di casa non sarà abbandonato. Cest Eat, infatti, prevede un sistema di bike sharing che utilizza bici elettriche per la consegna a domicilio. I corrieri preleveranno i piatti direttamente dai panieri geolocalizzati e li consegneranno entro pochi minuti, secondo un delicato sistema di competenze territoriali.

In queste ore Wip Lab sta lavorando all'app ufficiale di Cest Eat. Entro pochissimi giorni gli aspiranti cuochi potranno effettuare la propria iscrizione anche se, secondo alcune voci di corridoio, sarebbero già centinaia le richieste di adesione ad un servizio che vuole legare indissolubilmente lo street food al binomio innovazione-tradizione. 
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