Nuvole fritte e cheese cake di salmone: tu chiamale se vuoi cucine di emozioni

Avete mai guardato di notte la collina per scoprire dove il sole va a dormire? Beh, sempre meglio che guidare come un pazzo a fari spenti per vedere se è difficile morire. Tu chiamale se vuoi emozioni. E, visto che ci sei, chiama così anche il ristorante, dedicato sì a Lucio Battisti con due gigantografie, ma soprattutto ispirato alle emozioni che una tavola piccola, sobria, accurata e poco chiacchierologica può darti. Due soci estranei al mondo della ristorazione e uno chef, tanto è bastato a creare un gioiellino gastronomico by night tutto dedicato al mare. Il cibo è emozione? Certo che sì, dice lo chef Armando Manzo, 33 anni, buone esperienze precedenti e uno stage con la famiglia Iaccarino. E sotto il ritratto di Battisti prepara e fa portare in tavola una prima serie di delizie: cheesecake di salmone con sbriciolata di Tuc, timballo di alici scarola e provola, tortino tiepido di gamberi e carciofi, vellutata di zucca con astice, gamberetti al nero di seppia su marmellata di peperoni.

Piatti nitidi, precisi e ben presentati. Sapori riconoscibili e mai una componente di troppo, mai un inciucio, ormai così comune tra gli chef cosiddetti creativi. Gli antipasti sono convincenti, ma anche i primi non deludono, grazie soprattutto ad una originalità di tocco che si direbbe spontanea, non ricercata. Eccellenti i tagliolini al cacao con gamberi, il risotto astice e provola, gli spaghetti con vellutata di pomodoro del piennolo, aglio olio e pezzogna a crudo e quelli con bottarga e nocciole. Il menu è ricco e vario, cambia di continuo a seconda del pescato, si ispira alla stagione e segue l'estro dello chef. I vini sono scelti con cura. Abbiamo apprezzato molto la delicata pezzogna con agrumi, finocchio e mandorle e l'orata al pepe verde. E poi le fantastiche nuvole fritte ripiene di ricotta, con cannella miele e scorza di limone e panna cotta all'arancia con foglia di cioccolato fondente. Cucina di emozioni, davvero. Ma con idee.