La Padella fa 50 anni: «Per peccare contate fino a sette frittatine | Video

La Padella fa 50 anni: «Per peccare contate fino a sette frittatine | Video
di Francesca Cicatelli
Venerdì 8 Dicembre 2017, 16:29 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 16:10
2 Minuti di Lettura
La signora Maria ci ha svezzato il nipotino con un bombolone del ghiottone nei lontani anni '70 e Alfredo si autoproclama con orgoglio il primo cliente assoluto, quando ancora si sintonizzava l'ora sul colpo di cannone che partiva alle 12 da Castel Sant'Elmo e per molti era arrivato il segnale di affrettarsi o di pranzare. Sono cresciute generazioni e interi quartieri, l'Arenella e il Vomero, con la rosticceria la Padella che ha "ingegnato" il pollo girarrosto che, all'epoca, costava 600 lire. In occasione dei 50 anni di attività restituisce l'affetto dei concittadini offrendo in strada le storiche frittatine, cavallo di battaglia apprezzato da tutta Napoli, e ricevendo anche una targa al merito dalla V Municipalità. Proprio le frittatine non smettono di crescere e declinarsi in più varianti fino ad arrivare a sette, corrispondenti ai peccati capitali, come l'ultima, "Lussuria", più gourmet e a base di pesce.
 

La famiglia Cipolletta continua a guardare avanti nel rispetto della tradizione: d'altronde nel 1959 sono stati gli antesignani del concept store, se vogliamo, alla napoletana evolvendosi da salumeria a rosticceria per volontà di nonno Mario, cultore della cucina tradizionale napoletana e appassionato gastronomo, che dopo aver rilevano “Da Argenio“ in piazza Arenella decise di iniziare così a navigare nel vasto mondo di odori, colori e sapori che contraddistinguono la tradizione partenopea e facendo appassionare anche i figli, Antonio e Francesco, all'inizio recalcitranti, alle ricette regionali. La svolta con il cambio di sede, l’8 dicembre 1967, all'angolo di piazza Muzii, ormai tempio del gusto verace: sono un cult la frittatina di maccheroni, gli arancini di riso, la pizza fritta con ricotta e scarole, la lasagna alla napoletana, i contorni e soprattutto il pollo allo spiedo con una miscela speciale di erbe aromatiche tra cui il dragoncello e sale in un rapporto di sei a quattro. Giunti alla terza generazione nel 2004, i due cugini Mario & Mario portano avanti la qualità nel segno di un'innovazione che ha sempre come bussola il passato. Perché la sintesi della storia è spesso un buon boccone.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA