Carlotta Perego, è il volto di Cucina Botanica, un blog, una pagina Instagram e un canale YouTube dedicati alla cucina vegana creativa, salutare e semplice da realizzare. Carlotta sui diversi canali social sta cercando di proporre le sue ricette a base vegetale (con ingredienti come cereali, verdure, legumi, frutta, semi, frutta secca e bevande vegetali), con delle spiegazioni chiare e semplici sull'alimentazione e dei video su tutto ciò che c'è da sapere sul mondo vegano. Ma in uno degli ultimi video pubblicati sulla pagina Instagram di Cucina Botanica, qualcosa ha indispettito i follower. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Il video, che è stato criticato dai follower sul profilo Instagram di Cucina Botanica, riguarda la ricetta del glicine fritto. Dopo cinque giorni, Carlotta, ha pubblicato nelle sue Instagram stories una didascalia dove ha comunicato ai suoi follower di non stare tanto bene fisicamente. «Amici stasera ho avuto un'intossicazione alimentare allucinante. Ho mangiato delle cose normalissimme per cena, onestamente non so che dirvi perché ho iniziato subito a stare malissimo», ha scritto Carlotta.
Moltissimi sono stati i commenti al video pubblicato sulla pagina Instagram di Cucina Botanica dove gli utenti hanno criticato Carlotta. «Ops è finita male».
Di conseguenza, Carlotta ha risposto alle critiche poco doco. «Ragazzi chiariamo una cosa, dato che qualcuno mi sta scrivendo questo. Il glicine l'ho mangiato 10 giorni fa (ho filmato il video diversi giorni prima di pubblicarlo). Come si può avere un'intossicazione per qualcosa mangiato 10 giorni prima? Non si può», ha scritto Carlotta nelle sue Instagram stories.
Mistero pic.twitter.com/O8gRQUMTYh
— last e (@lastetina) May 3, 2023
bene sapere che l’unica parte commestibile di questa pianta sono proprio i fiori, il resto è da evitare perché tossico. Non è un ingrediente nuovo, ma è noto solo ad una minoranza di persone. Solo i petali viola sono commestibili e si prestano per essere pastellati e fritti (come quelli della robinia pseudoacacia), per essere aggiunti in piccole quantità nelle insalate, nei formaggi, nelle frittate e nei dolci, valutando le proprie allergie e intolleranze.