Intelligente ed ecosostenibile:
ecco l'edificio comandato con l'app

Intelligente ed ecosostenibile: ecco l'edificio comandato con l'app
di Rossella Grasso
Martedì 16 Gennaio 2018, 16:08 - Ultimo agg. 16:46
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È stato inaugurato a Benevento il primo edificio a energia quasi zero del Sud. Settantuno metri quadri, tecnologia a pannelli X-Lam con isolamento in fibra di legno, un impianto di climatizzazione costituito da un’unità in pompa di calore che copre le esigenze di riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione meccanica con recupero termodinamico e filtrazione elettronica. E ancora: un campo geotermico con sonde orizzontali poste a circa 2 metri di profondità per pretrattare l’aria di immissione o operare in free-cooling e avanzate tecnologie domotiche per il monitoraggio delle prestazioni energetiche e ambientali. Tutto questo in una sola struttura, l' nZEB, ovvero nearly Zero Energy Building, l’edificio sperimentale inaugurato a Benevento, in via San Pasquale, ex Ipai, in un’area di proprietà dall’Università degli Studi del Sannio. Si tratta di uno dei primi test del genere in Italia meridionale, che consentirà di mettere a sistema innovative metodologie progettuali, costruttive e impiantistiche.
 
 

L’nZEB nasce come intervento dimostratore in scala reale del progetto di ricerca Smart Case, messo in campo dal Distretto tecnologico STRESS sotto il coordinamento scientifico di Giuseppe Peter Vanoli del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio. L’edificio dimostratore costruito a Benevento, oltre ad essere una testimonianza dei risultati del progetto, costituisce un asset significativo che Stress lascia sul territorio campano, e che potrà essere utilizzato come volano per ulteriori progetti di ricerca in tema di efficienza energetica in edilizia in climi mediterranei. L’edificio sperimentale nZEB fornisce risposte innovative alle mutate condizioni contemporanee dell’abitare sul piano dell’architettura, della tecnologia, degli impianti, degli ambienti. Si basa su strategie progettuali orientate alla sostenibilità, alla riduzione dei consumi energetici, all’ottimizzazione del sistema involucro-impianti.
Nella progettazione dell'nZEB è stata posta particolare attenzione al suo funzionamento passivo, ovvero alla sua capacità di garantire condizioni di comfort termico e igrometrico degli occupanti anche in assenza di impianti di condizionamento attivi.

Non solo ecosostenibile: nZeb è anche intelligente. L’edificio è, infatti, completamente monitorato attraverso le più avanzate tecnologie domotiche con l’obiettivo sia di fornire agli occupanti strumenti per la fruizione ottimale degli ambienti, sia di configurare un Living Lab per il monitoraggio dettagliato delle prestazioni energetiche e ambientali. Il cuore del sistema è un hub connesso ad internet, controllabile da remoto via web o mediante una applicazione per smartphone con cui è possibile aprire e chiudere serrature e serramenti, comandare spegnimento ed accensione di luci e prese elettriche, controllare sensori di temperatura, umidità e sensori anti-allagamento, gestire l'impianto di climatizzazione e di illuminazione in funzione delle condizioni climatiche esterne e delle previsioni meteo.
Particolare attenzione è stato dato all «internet delle cose», dove oggetti di uso quotidiano si rendono riconoscibili e acquisiscono una propria «intelligenza» grazie al fatto di poter interagire con l’ambiente circostante comunicando dati su se stessi ed accedendo ad informazioni aggregate da parte di altri. 
 
«Questa inaugurazione mi rende particolarmente orgoglioso -  ha detto Ennio Rubino, Presidente del Distretto STRESS - in quanto Stress ha dimostrato che è possibile lasciare al territorio oggetti concreti come risultati dei progetti di ricerca industriale finanziati con i fondi strutturali europei. L'utilizzo di questo edificio, a tutti gli effetti definibile come 'living lab' sarà regolato da un accordo fra noi e UniSannio che prevede l’utilizzo congiunto della struttura per i prossimi dieci anni per attività sperimentali e di ricerca. È doveroso un ringraziamento agli altri Soci che hanno lavorato sull’nzeb: il Dipartimento di architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e le imprese Socie quali Graded, ETT, Rina Consulting, Sea Costruzioni e TME». 
 
Recentemente Stress è stata citata come best practice nazionale  sul tema dell’edilizia sostenibile nel rapporto   GreenItaly 2017, redatto dalla Fondazione Symbola, che rappresenta  un punto di riferimento  sulla green economy italiana. Stress opera in un settore strategico rappresentato dall’ambiente costruito che intercetta nuove esigenze quali efficientamento energetico, messa in sicurezza, rigenerazione urbana, recupero  e valorizzazione dei centri storici, qualità della vita, temi sui quali l'industria 4.0 impone di dare risposte innovative. «Le costruzioni - ha spiegato Rubino - con il loro indotto sono un pezzo importante  dell’economia nazionale e regionale sui quali  dobbiamo continuare ad investire con competenze e lungimiranza e la  Campania nel campo  dell’innovazione del settore è indiscutibilmente  un’eccellenza in ambito nazionale ed internazionale come testimoniato dai successi ottenuti da Stress in termini di acquisizione di progetti in  ambito Horizon 2020. Siamo di fronte a cambiamenti climatici che ci inducono inevitabilmente ad una presa di coscienza, che deve modificare la nostra cultura, il nostro modo di progettare e di pensare agli spazi in cui viviamo».
 
«Siamo soddisfatti di aver dato il nostro contributo alla realizzazione di quello che diventerà un laboratorio permanente per testare le tecnologie più avanzate in materia di sostenibilità degli edifici – ha detto Vito Grassi, amministratore unico di Graded e vicepresidente dell’Unione Industriali di Napoli - Nzeb rappresenta la dimostrazione pratica del fatto che la crescita del nostro tessuto produttivo passa necessariamente attraverso una collaborazione sempre più stretta tra imprese, sistema universitario e mondo della ricerca»
 
Il tema dell’edificio a basso fabbisogno energetico è, da ormai molti anni, oggetto di studio e sperimentazione ed anche in Italia, a partire dal 31 dicembre 2020 (31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici), tutti gli edifici di nuova costruzione, con alcune eccezioni, dovranno rispondere a requisiti nZEB. Gli sviluppi applicativi più diffusi di edifici ad energia quasi zero sono tuttavia riferibili all’area nord europea, dove le soluzioni per garantire il risparmio energetico sono prevalentemente orientate a ridurre i consumi per il riscaldamento invernale, significativo in paesi contraddistinti da inverni molto rigidi. In questi paesi, i risultati conseguiti dalla matura sperimentazione tecnologica hanno condotto a norme tecniche ampiamente recepite dai regolamenti edilizi locali. Gli standard per i climi più caldi dell’area mediterranea non sono ancora egualmente maturi, mancando allo stato attuale una decodificazione univoca delle buone pratiche costruttive ed uno sperimentalismo diffuso.
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